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Lowlow, il giovane rapper nella Sugar di Caterina Caselli

Eʼ uscito "Redenzione", il primo disco da solista del rapper romano. Tgcom24 lo ha incontrato...

Astro nascente della scena rap italiana Lowlow debutta con il suo primo disco da solista "Redenzione" approdando nella storica etichetta Sugar.

Come biglietto da visita porta oltre 12 milioni di views per il primo singolo "Ulisse" e tanta rabbia dissacrante da cantare a suon di rime rap: "Mi piace provocare, giocare con i limiti e le parole...", racconta a Tgcom24.

Uscito il 13 gennaio "Redenzione" consacra Giulio Elia Sabatello, classe 1993, alias Lowlow, nel mondo del rap italiano. 
Cresciuto a Roma tra battaglie di freestyle e libri, musica hip hop e parole, mai banali o improvvisate Lowlow non ha perso tempo. Dal 2012 il giovanissimo e talentuoso rapper ha seminato milioni di visualizzazioni su Youtube con i suoi mixtape, i video e i suoi album in collaborazione con Sercho, Mostro e il suo collettivo NSP, in gran parte prodotti dalla Honiro Label.  

Dissacrante, provocatorio, determinato e molto competitivo Lowlow approda con "Redenzione" nientemeno che alla Sugar di Caterina Caselli. Un traguardo per te?
Da quando facevo le prime battaglie di freestyle, a 13 anni, ho aspettato questo momento, ho programmato la mia vita da allora in poi aspettando questo giorno. Sono molto ambizioso e il mio primo disco da solista fatto così, come merito di farlo, con un sacco di persone brave, con i mezzi per potermi valorizzare, è davvero un momento importante, un traguardo atteso. E' esattamente come lo volevo. Ma è anche un punto di partenza perché credo di avere un grosso potenziale da sfruttare...

Cosa ha significato per te la Honiro, il collettivo NSP, le tue collaborazioni con Mostro... ?
E' stata una fase molto importante della mia giovane vita, mi sono cominciato a rendere conto che ciò che avevo dentro, il mio delirio poteva essere compreso dalle persone ed è importante perché questo mi ha dato la self confidance per mettermi in gioco e mostrare le mie potenzialità, che è ciò che sto facendo ora. Ora sto valorizzando al 100% le mie potenzialità.

Perché Mostro, con cui hai ottenuto grande successo negli anni passati, non ha partecipato al tuo disco?
Io e Mostro siamo molto amici, siamo cresciuti insieme, ma io devo ammettere che mi sono sempre visto come solista, sono molto individualista... e mi piace essere io contro tutti come Tupac.

A proposito di Tupac, tu sei cresciuto con un background made in Usa, da Eminem in poi, quanto c'è dell'hip hop americano nelle tue canzoni...
Il rap americano mi ha sempre accompagnato, ma in questi anni ho anche studiato i rapper italiani, io sono come una spugna, assorbo tutto ciò che ho intorno, e c'è molta influenza della scena rap italiana nelle mie canzoni, dai Club Dogo a Fibra, Marracash. E su tutto, su come fare un singolo, sulle tecniche, per "Redenzione" c'è il tocco magico di Fausto Cogliati, che mi ha aiutato tantissimo.

Parliamo di Ulisse, il cui video ha ottenuto così tante visualizzazioni e ha anticipato l'album. Lo storytelling è un po' rischioso, molto irriverente...
Mi piace provocare giocare con i limiti. Il discorso della rapina è un contesto, una storia classica cinematografica. E' un monologo che nella prima strofa è molto irriverente con un pezzo di ironia graffiante, cinica. Nella seconda strofa ci sono cose più intense, c'è lo straniamento del ragazzo, il suo spaesamento, la sua inquietudine, c'è il tema di come si può essere indotti ad usare violenza spinti dall'ipocrisia del sistema. Io mi sono creato un mondo mio che sta provando a diventare il mondo reale. La rapina è solo un pretesto... e non mi preoccupo dell'effetto graffiante che hanno le parole. Perché alla fine mi sembra che il messaggio sia arrivato, molte persone hanno capito. Nico sono io in un altro mondo in cui non esiste il rap per sfogarsi. Certe volte la rabbia ti trasforma, la paura diventa forza e lasci andare tutte le emozioni, ti esprimi e non importa quanto drammatiche saranno le conseguenze. Raffigurare la violenza non vuol dire giustificarla, anche e soprattutto perché fa discutere. Parlo per metafore, non incito la gente a fare rapine... 

In quanto alla citazione letteraria?
Mi piace giocare con diversi mondi, con diversi immaginari, come faceva Elliot. Io sono dissacrante e posso dire tutto, perchè sono intelligente. Per Ulisse mi sono ispirata all'Ulisse di Joyce... un giorno di vita di Nico.

Tante anche le citazioni cinematografiche nei tuoi pezzi
A me piace molto il cinema, mi piace tanto. Mi piacciono molto i film sudcoreani un po' malati, Kronenberg, Quentin Tarantino o Nicolas Winding Refn. Il mio primo film preferito? Scarface. Il secondo? Il Petroliere e il terzo The Believer con Ryan Gosling.

Sei diventato più pop, Fausto Cogliati ha dato il suo contributo?
Per me è un complimento, pop è popolare e popolare vuol dire fruibile a chiunque e quello per me è un punto di arrivo. Mi piace questo concetto di scrivere qualcosa di forte, semplice e che possa arrivare a tante persone. Fausto mi ha dato tantissimo. Lui ha capito il mio pensiero, mi ha insegnato molte cose su come interpretare le canzoni. Ad esempio io pensavo che per valorizzare la voce bisognasse urlare, invece lui mi ha fatto capire che non funziona così...

Dove ti collochi nel mondo del rap italiano?
Io sono il miglior rap d'italia

Qual è il messaggio di "Redenzione" secondo Lowlow?
Sono terrorizzato dall'essere banale. Il mio punto d'arrivo è far passare la mia morale, una morale alla Lowlow E questo è un disco che parla di me, della mia evoluzione e della mia crescita e afferma che io esisto. Adesso io sono questa cosa, sono questo disco. Mi afferma come persona, fa vedere che sono diventato la persona che volevo essere a 13 anni. Esprimo la mia rabbia attraverso il rap

Sei ancora arrabbiato?
Sono arrabbiato, pessimista e soprattutto depresso e mi annoio, com tutte le persone molto intelligenti. Ma io non sono qui per me, bensì per far passare le mie canzoni e quindi non importa come sto io, ma cosa riesco a fare e dove voglio arrivare...

E dove vuoi arrivare?
Più in alto di tutti.