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Marilyn è morta 50 anni fa ma resta un mito

Tutto il mondo celebra con film, libri e iniziative culturali il mito della Monroe

Bert Stern

Sensuale, un po' bambina ma con il fascino della femme fatale, fragile, anzi fragilissima. Questa era Marilyn Monroe una delle dive del cinema mondiale, rimasta ancora oggi nell'immaginario collettivo e simbolo della seduzione. Sono passati 50 anni dalla morte di Norma Jane Baker (il vero nome di Marilyn), trovata in casa senza vita in circostanze misteriose il 5 agosto 1962. Ed è esplosione di libri, fotografie e film per celebrare il mito.

La carriera di Marilyn è costellata di successi di pubblico (ma anche flop) e di nomi di grandi autori: Cukor, Wilder, Hawkes, Preminger e Huston. Celebre "Gli uomini preferiscono le bionde" del 1953 e diretto da Howard Hawkes. Marilyn all'apice della fama duetta con Jane Russell e viene consacrata per sempre nell'immaginario della bionda oca fatale. "Bye bye baby" sussurrerà per sempre. Poi gira "Niagara", il lancio definitivo della diva. Questo è il film rimasto nella storia per la Monroe bomba sexy e femme fatale. Le curve fasciate nell'abito di seta fucsia sono la quintessenza dell'icona. Sempre nello stesso anno "Come sposare un milionario". Marilyn, Lauren Bacall e Betty Grable si vendono tutto pur di andare a vivere in un appartamento e accalappiare scapoli d'oro. La Monroe miope è uno spasso.

"Quando la moglie va in vacanza" risale al 1955 ed è il più noto dei suoi film, l'abito svolazzante più impresso nella memoria e anche il più caro perché è stato venduto all'asta un anno fa per 5 milioni di dollari. Ma non è solo quello, il film di Billy Wilder è un viaggio sul gioco dei generi, maschile e femminile, nello spirito degli anni 50.

"A qualcuno piace caldo" esce nel 1959". Commedia spassosa con Tony Curtis e Jack Lemmon travestiti da donna e una Monroe che, secondo la leggenda hollywoodiana, era più capricciosa che mai.

Al 1961 risale "Gli spostati", il suo ultimo film, scritto dal marito Arthur Miller e diretto da John Huston, una specie di western sui cowboy ai tempi del capitalismo. Durante le riprese Marilyn venne ricoverata per due settimane, il regista sul set era sempre ubriaco, mentre Clark Gable morì pochi giorni dopo. Con quel film la Monroe vinse anche un Golden Globe ma non alleviò certo la sua depressione.

(Nella pagina seguente libri e film per ricordare Marilyn)

LIBRI E RICORDI SU MARILYN
Alcuni fra i volumi più preziosi di e su Marilyn sono usciti con grande anticipo, adesso sono diventati film e restano imperdibili insieme ad altre interessanti nuove pubblicazioni e ristampe. In 'Fragments', pubblicato nel 2010 da Feltrinelli, con la prefazione di Antonio Tabucchi, scopriamo un'inedita Monroe autrice, fra il 1943 e il 1962, di poesie, lettere e appunti che mostrano il suo amore per la letteratura e la scrittura. Questa Marilyn lettrice dell'Ulisse di Joyce, che contempla una ballerina di Degas e che si sente "due persone in una" ha ispirato il film di Liz Garbus, 'Love, Marilyn' che sarà in anteprima mondiale al Festival del cinema di Toronto, il prossimo settembre.

Anche i diari originali 'La mia settimana con Marilyn' di Colin Clark - il giovane che rimase accanto alla Monroe durante i sette giorni di pausa dal set del film 'Il principe e la ballerina' di e con Laurence Olivier - usciti recentemente per Mondadori, hanno ispirato un film: 'Marilyn' di Simon Curtis con Michelle Williams nel coraggioso ruolo della diva, nelle sale lo scorso giugno. Clark riuscì a conquistare la fiducia dell'attrice che condivise con lui le più intime confidenze e ha scritto questo libro come un'intensa lettera d'amore.

Marilyn racconta l'infanzia negata, le prime esperienze sessuali, il matrimonio con Joe Di Maggio, in una lunga confessione a Ben Hecht, uno dei più grandi sceneggiatori di Hollywood, in 'La mia storia', l'autobiografia uscita per la prima volta in italiano per Donzelli nel 2010, con 47 foto esclusive dall'archivio di Milton H.Greene e la prefazione del figlio del fotografo, Joshua Greene.