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Un capezzolo realistico dopo la mastectomia

Grazie ad alcune tecniche è possibile restituire il colore originario allʼareola

Afp

Anche sopravvivere al tumore al seno porta delle cicatrici. Molte donne, infatti, sono costrette a ricorrere alla mastectomia, ossia all'asportazione chirurgica della mammella. Un'operazione che colpisce le donne nella propria femminilità e porta con sé problemi psicologici e sessuali. Ma, adesso, applicazioni estetiche possono restituire un seno più realistico, ridonando al capezzolo il suo colore originario. Per questo tipo di tecnica è stata premiata un'estetista veneziana.

Un seno come nuovo - Rita Molinaro, estetista dermopigmentatrice, ha vinto il premio nazionale “Roma International Estetica 2013” per il suo impegno negli anni quale esperta di micro pigmentazione clinica nelle donne che hanno subito tumori al seno.

A Rita Molinaro, si deve in particolare la creazione di una procedura sicura per la dermopigmentazione del complesso areola-capezzolo, sulle donne sottoposte a mastectomia, realizzato in collaborazione con il Centro di senologia e l'Unità Operativa di Chirurgia Plastica dell'Azienda Usl 9 di Treviso e la sezione trevigiana della Lilt, la Lega italiana per la lotta ai tumori.

A seno nudo per prevenire - Ma la prevenzione rimane comunque l'arma più efficace contro questo tipo di tumori. Proprio per sensibilizzare sulla necessità di controlli frequenti, sul web molte donne sono disposte a mostrare il seno.

Forme generose esibite non solo per vanità ma per comunicare un messaggio: “Mostrare le tue tette sul web è buono, farle vedere al tuo dottore è meglio”. L'iniziativa che si chiama Boobstagram usa, così, l'esca della sessualità per attirare l'attenzione su un delicato tema di salute.