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Obesità e diabete KO grazie a una lucertola

Un ormone del "Mostro di Gila" sembra guarire dalle due malattie. Test su ratti e cavie

Afp

La chiave per la sconfitta dell'obesità e del diabete potrebbe stare in una grossa lucertola che vive nelle praterie americane. Sembrerebbe, infatti, che iniettando l'ormone del “mostro di Gila” nelle ghiandole salivari si riescano a guarire queste due malattie. Lo studio di questa terapia genica è made in Italy ed è stato appena pubblicato sulla rivista Plos One. La ricerca, però, è in fase preclinica: l'efficacia è stata finora testata su topi.

Lo studio

La ricerca è frutto della collaborazione di due prestigiose squadre di ricercatori italiani, una guidata da Giovanni di Pasquale dell'Istituto nazionale della salute Usa (Nih), l'altra da Edoardo Mannucci della clinica endocrinologica sul diabete dell'Università di Firenze.
L'indagine ha utilizzato una tecnica genica per studiare gli effetti dell'ormone “estendin-4” su ratti obesi, la sostanza è già usata da qualche anno sui diabetici di tipo II.
Tratto dalla lucertola maculata chiamata “il mostro di Gila” che si nutre solo quattro volte l'anno grazie a uno speciale metabolismo, l'ormone è stato agganciato a un virus ricombinante “AVV” e iniettato direttamente nelle ghiandole salivari di ratti e topi di laboratorio resi obesi.
Di Pasquale spiega: “La nostra strategia consiste nello sfruttare le ghiandole salivari come bioreattore per produrre l'ormone tramite l'utilizzo del virus ricombinante che trasferisce il gene di exendin-4”.
Nel rapporto è scritto che i test hanno avuto successo: “L'ormone è risultato espresso e secreto nel sangue per tutto il tempo dell'esperimento dopo una singola iniezione e la presenza attiva di exendin-4 ha determinato una netta riduzione dell'aumento di peso negli animali che continuavano e venire nutriti all'ingrasso, un significativo miglioramento del controllo degli zuccheri nel sangue e della sensibilità all'insulina”.
Secondo gli autori dello studio, i risultati conseguiti indicano che in futuro, questa terapia “potrà essere con tutta probabilità utilizzata nel trattamento dell'obesità così come nei miglioramenti delle attività metaboliche”.