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Cosa sta succedendo all'Inter?

Di Charlotte Matteini

Dal Web

Sono giorni, o meglio settimane difficili per i tifosi interisti.

Un filotto negativo che sembra inarrestabile. Da ben 40 giorni la squadra di Ranieri non vince una partita, non segna gol, e ancor peggio prende una valanga di reti. Una difesa praticamente inesistente unita ad un attacco desaparecido. In meno di due anni l'Inter passa dall'essere la squadra campione d'Europa e del Mondo, l'artefice dell'unico triplete nella storia del calcio italiano, all'essere paragonata ad una squadretta da serie B. L'ultima beffa: l'andata degli ottavi di Champions League, la sconfitta dell'Olympique Marsiglia il 22 febbraio. Un 1-0 pesantissimo, un gol arrivato al 93esimo.

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QUALI SONO I MOTIVI DELLA CRISI INTERISTA?
I motivi sono sconosciuti. O meglio, non si riesce a trovare il vero problema della squadra. E' pur vero che in questi 40 giorni l'Inter è stata colpita da una serie di eventi sfortunati. Rigori non assegnati, sviste arbitrali, estrema fortuna degli avversari. Ma non si possono addossare tutte le colpe alla sfiga. Cosa manca all'Inter? L'empatia con l'allenatore? Uno schema di gioco più calzante? E' dovuta alla demotivazione dei giocatori che non riescono a ritrovare l'entusiasmo? L'età media della squadra è troppo alta? Ci sono pochi ricambi in caso di infortuni e diffide? Probabilmente tutte sono cause e concause del periodo nero dell'Internazionale. Il vero problema però sta nel capire come ritrovare l'entusiasmo necessario per ripartire e lasciarsi alle spalle un bimestre da incubo.

QUAL E' LA POSIZIONE DI RANIERI? 
L'allenatore cerca di stimolare la squadra e trovare una strategia che ne favorisca la ripresa, probabilmente sta utilizzando il guanto di velluto anziché il pugno duro nello strigliare i giocatori. Ammette colpe ed errori sia personali sia del team. Un atteggiamento molto differente dal compianto Mourinho che piuttosto che prendersi gli oneri di alcuni sbagli si scagliava contro arbitri, guardalinee, presidenti e allenatori, difendendo con le unghie e con i denti la propria squadra. Per ora non sembra in pericolo di esonero da parte della dirigenza interista, ma se questo filotto non dovesse interrompersi probabilmente Moratti agirà di conseguenza. E un traghettatore a questo punto della stagione, in subentro in un momento così difficile potrebbe provocare più danni che benefici.

COME SI GIUSTIFICANO I GIOCATORI?
Disperati in campo di poche parole fuori dagli stadi. Alla Pinetina regna il silenzio. Si parla il meno possibile. I giocatori cercano di allenarsi e impegnarsi il più possibile, cercando giorno dopo giorno di ritrovare la forma fisica e la motivazione necessarie allo scopo: La “Remuntada”. Nessuno cerca di addurre a scuse che in questo momento potrebbero solamente indisporre i tifosi. Si lavora sodo e si cerca di recuperare.

COME HANNO REAGITO I TIFOSI?
Svariate, totalmente diverse tra loro. C'è l'arrabbiatura, certamente, c'è lo sconforto. C'è chi se la prende con l'allenatore Ranieri, reo di applicare schemi tattici poco adatti allo spirito interista. C'è chi incolpa Moratti e la dirigenza per le due sessioni di calciomercato alquanto deludenti. Vendite pesanti, Eto'o all'Anzhi, Thiago Motta al Psg, la costante voce di un abbandono di Sneijder, e acquisti sbagliati o comunque di gran lunga inferiori alle aspettative. C'è chi si arrabbia con i giocatori e la loro demotivazione ( ricordando i loro stipendi milionari inversamente proporzionali ai risultati ottenuti). Sembra, però, che quasi nessuno si attacchi ostinatamente alla sfortuna o alle sviste arbitrali. Sembra ci sia abbastanza onestà intellettuale per rendersi conto che la sfiga non può tanto.

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