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Claudio Rocchi a "Popular"

Intervista con lʼartista

Si intitola "In Alto" il nuovo lavoro di uno dei personaggi più originali della musica italiana che si affacciò alla ribalta alla fine degli anni '60, con la storica rock band degli Stormy Six.

Nostro ospite questa settimana a "Popular" è Claudio Rocchi che con questa nuova produzione ritorna alla “Cramps Records” con la quale negli anni '70 realizzò dischi come "A Fuoco" e "Non ce n'è Per Nessuno".

Un album nato nel mio studio, spiega Claudio, suonato quasi intermante da me, con la collaborazione dei Vertical Horizon una formazione jazzistica che ama i miei lavori negli anni '70. “In Alto” è il mio 19esimo disco ma è come se fosse il primo ; anche oggi come tanti anni fa il mio punto di riferimento non sono gli artisti commerciali ma quelli della scena musicale alternativa italiana; infatti mi capita di suonare con Dente, Luci della Centrale Elettrica ed altri nel panorama indipendente. "Ho mandato un pezzo anche a San Remo dove avrei voluto presentare un progetto con Shel Shaphiro, anche se poi hanno preferito altri artisti. Sono contento con questo nuovo album, di avere ripeso la collaborazione con la Cramps, marchio storico degli anni '70, che Erik Tisocco ha fatto rinascere. La “Cramps” recentemente ha ristampato anche “A Fuoco”.

La tua carriera solista dopo gli Stormy Six iniziò con un “Viaggio”.
Si, lo realizzammo qui a Milano e mio compagno "viaggio" fu Mauro Pagani che non aveva ancora dato vita alla Premiata Forneria Marconi. Oggi per molti giovani quel periodo rappresenta un punto di riferimento anche per gruppi e cantanti: un periodo fatto di musica ed ideali. Quello degli anni '70 fu anche un momento per me di sperimentazione e ricerca. Io, Paolo Tofani e Demetrio Stratos fummo tra i primi a registrare in casa, cosa che adesso è diventata una prassi per molti. Tutt'ora conservo dei nastri inediti di Demetrio, che sono stati ripresi, in parte, per il recente documentario “La Voce Stratos”.

Per il futuro sei al lavoro su più fronti.
Ad aprile pubblicherò la performance musicale e visuale che mi valse il contratto con la “Cramps” di Gianni Sassi nel 76, una performance audio visiva con filmati montati da me in superotto con i sintetizzatori Vcs 3 che si chiamava “Mirage”; ho ritrovato i nastri che sono in ottime condizioni la “Cramps” curerà il cd mentre il vinile sarà a cura della “Psych Out”. Poi darò alle stampe anche il concerto fatto da Lucio Fabbri al violino e Lorenzo Vassallo alle percussioni ai tempi de “La Norma del Cielo” del '73. Farò anche concerti visto, che mi è tornata la voglia di suonare dal vivo, ma sono anche al lavoro per un nuovo disco di inediti. Il presente secondo me è importante per andare avanti e guardare al futuro.