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Lettera Renzi a italiani all'estero, comitato No verso azione legale

Matteo Salvini: "Denunceremo il premier. Comprarsi gli indirizzi di 4 milioni di persone è un reato penale di cui dovrà rispondere davanti a un giudice"

"Man mano che emergono i particolari e i contorni, la lettera inviata da Renzi agli elettori italiani all'estero pone problemi seri e preoccupanti.

Il ricorso alla magistratura in tutte le sedi possibili è a questo punto inevitabile per cercare di ottenere giustizia". Lo afferma il vice presidente del Comitato per il No, Alfiero Grandi, preannunciando che saranno compiuti passi legali sull'iniziativa del premier per il Sì al referendum.

Salvini: "Denunceremo Renzi" - Ad accusare il premier anche il segretario leghista Matteo Salvini, che dal palco della manifestazione per il No a Firenze annuncia: "Denunceremo il premier perché comprarsi gli indirizzi di 4 milioni di italiani all'estero per mandargli una letterina è un reato penale di cui dovrà rispondere davanti a qualche giudice. Vediamo se in un qualche tribunale c'è un giudice che ne ha voglia".

Il leader del Carroccio aggiunge che, "quando abbiamo chiesto quegli indirizzi, a noi hanno risposto no perché c'è la privacy. Vogliamo sapere che fine ha fatto questa privacy per impedire che questi 4 milioni di indirizzi arrivassero sulla scrivania di questo bugiardo patologico. Vediamo se paga lui o Alfano o tutti e due".

Comitato per il No: "Come è stata finanziata l'operazione?" - Grandi aggiunge che "stampare e inviare 4 milioni di lettere all'estero ha un costo rilevante: ci sono state entrate impreviste? O è intervenuto l'aiuto disinvolto di una qualche struttura pubblica?".

E conclude: "Il ricorso alla magistratura in tutte le sedi possibili è a questo punto inevitabile per cercare di ottenere giustizia e il ripristino della parità di condizioni per il Sì e per il No in campagna elettorale".