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Def: misure aggiuntive nel 2015-16 per colmare il gap del pareggio di bilancio

"Lʼurgenza e lʼambizione della riforma sono senza precedenti", si legge nella premessa del testo definitivo a firma Renzi-Padoan. "Il posticipo del pareggio al 2016 non è una violazione degli obiettivi Ue"

cameron,renzi
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"L'urgenza e l'ambizione delle azioni di riforma che il governo intende attuare sono senza precedenti". E' questa la premessa del Def che porta la firma, fin dalla copertina, del premier, Matteo Renzi, e del ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan. Il governo prevede "misure aggiuntive" nel 2015 e nel 2016 per raggiungere il pareggio di bilancio e ipotizza un intervento che sarà solo di tagli alla spesa, si legge nel testo definitivo del documento.

"Nel 201 e nel 2016 - è scritto - il raggiungimento del pareggio di bilancio in termini strutturali richiederà misure aggiuntive per colmare il gap residuo, che il governo ipotizza perverranno esclusivamente dal lato della spesa pubblica".

L'indicazione è contenuta nel passaggio che spiega come partendo dal valore del +0,8% del Pil, il deficit strutturale si ridurrà progressivamente giungendo a un sostanziale pareggio strutturale nel 2015, e al piano pareggio nel 2016, mentre il rapporto debito Pil inizierà a ridursi dal 2015.

"Il percorso che si delinea - è scritto nella premessa del documento - prevede il passaggio fondamentale dello stato di gestione della crisi ad una politica di cambiamento riassumibile in due concetti: il consolidamento fiscale sostenibile e l'accelerazione sulle riforme strutturali per favorire la crescita".

Nel testo viene subito evidenziato che "le riforme avviate sul piano nazionale dai governi precedenti e quelle previste per il 2014 sono in piena sintonia con il quadro europeo: con le priorità per il 2014 dell'Analisi Annuale della Crescita, con le Raccomandazioni della Commissione, con gli obiettivi prioritario stabilita' nel semestre europeo e con le sette iniziative 'Faro' (Flagship Initiatives) della Strategia 2020".

"Il posticipo del pareggio al 2016 non è una violazione degli obiettivi Ue" - "Il posticipo al 2016 del conseguimento dell'obiettivo di pareggio di bilancio, che costituisce l'obiettivo di medio periodo per l'Italia, non configura una violazione dei regolamenti europei e appare in linea con quanto previsto dalla normativa nazionale di recepimento delle disposizioni dettate a livello europeo". E' quanto afferma il governo nel Def spiegando però che si impegna a raggiungere gli obiettivi nel periodo di programmazione.

"Nessun rischio sul debito dalla dinamica della spesa per le pensioni" - Anche in presenza di condizioni macroeconomiche, demografiche o fiscali differenti la dinamica di lungo periodo delle spese "age related" (pensioni, assistenza, ecc.) non metterebbe a rischio la sostenibilità del debito pubblico italiano, si legge ancora nella versione definitiva del Def. E questo grazie anche "ad una intensa stagione di riforme previdenziali che, da 20 anni a questa parte, ha significativamente contribuito a ridurre i costi attesi legati all'invecchiamento della popolazione".