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Bufera M5s, sei senatori si dimettono I grillini doc: "I parassiti se ne vadano"

I sei dimissionari hanno presentato la richiesta alla presidenza di Palazzo Madama dopo lʼespulsione dei quattro "dissidenti". Alla Camera, Tacconi e Catalano passano al Gruppo Misto

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Sei senatori M5s hanno presentato ufficialmente la richiesta di dimissioni da parlamentare alla presidenza del Senato. Si tratta di Maria Mussini, Monica Casaletto, Maurizio Romani, Alessandra Bencini, Laura Bignami, ai quali si aggiunge Luis Orellana, uno degli espulsi. Adesso la conferenza dei capigruppo dovrà riunirsi per calendarizzare la discussione della richiesta in Aula.

Bufera M5s, sei senatori si dimettono I grillini doc: "I parassiti se ne vadano"

Due deputati al Gruppo Misto - Intanto due deputati M5s, Ivan Catalano e Alessio Tacconi, sono ufficialmente passati al Gruppo Misto di Montecitorio. Comunicando la sua decisione, Tacconi ha inviato una mail al capogruppo D'Incà, pregandolo di smentire sue presunte irregolarità nella restituzione dello stipendio, altrimenti sarà vero "che anche il M5S usa la macchina del fango contro chi esprime opinioni sgradite".

D'Ambrosio: "Catalano e Tacconi si dimezzino l'indennità" - D'altra parte, non ha tardato ad arrivare il sollecito a provvedere alle restituzioni dei soldi da parte di Giuseppe D'Ambrosio, deputato M5s, che scrive su Facebook: "Un saluto ai colleghi Ivan Catalano e Alessio Tacconi. Sono ufficialmente passati nel Gruppo Misto alla Camera. Sono sicuro che manterranno i loro impegni con i cittadini, dimezzandosi l'indennità e rendicontando i rimborsi, restituendo il residuo!". Lo annuncia su Fb il deputato M5s, Giuseppe D'Ambrosio.

Campanella: portavoce degli elettori - "Io sono disponibilissimo ad essere portavoce degli elettori, ma non sono disponibile ad essere portavoce di un padrone, anche se bonario e paternalistico". Così il senatore dissidente Francesco Campanella espulso dal Movimento 5 Stelle, intervenendo ad Agorà. "Ho contestato l'atteggiamento sostanzialmente padronale da parte del duo Grillo-Casaleggio - ha proseguito - Campanella evidenziando come manchi "un rapporto tra questi ultimi e i gruppi parlamentari".

"Non c'è un rapporto stretto e fitto tra la massa dei parlamentari - ha ribadito l'esponente M5s Campanella - e Grillo o Casaleggio: loro due hanno rapporti con alcuni dei parlamentari, Crimi e Bottici per esempio, e poi con i gruppi di comunicazione che sostanzialmente fungono da cinghia di trasmissione tra loro e il resto del partito.

"Espulsi per critiche a Grillo" - "Sostanzialmente il motivo per cui ci hanno espulso è il fatto di aver criticato Grillo - ha spiegato Campanella - . Ci stiamo ancora chiedendo perché siamo stati ufficialmente cacciati dal M5s. Ciò che con tutta evidenza li ha spinti a farci uscire è stata la sottoscrizione di quel comunicato in cui dicevamo che Grillo aveva sprecato l'occasione del colloquio con Renzi, perché non lo aveva indotto a dire che cosa voleva fare".

I fedelissimi: "Finalmente, zavorra che va via" - "Finalmente, zavorra che va via, persone che da questo momento diventeranno parassiti, dovrebbero dimettersi, non cambiare gruppo!". Parole scritte e sottoscritte da un gruppo di 8 deputati dopo la decisione di Tacconi e Catalano. Tra di loro i leader "ortodossi" Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista. Chi si sente "a disagio", dicono, "colga il momento, segua l'esempio di questi individui".

I sospesi pensano a un tour in giro per l'Italia - Si potrebbe chiamare "Sospeso tour". E' l'iniziativa alla quale stanno lavorando i deputati del M5s per protestare contro la loro sospensione dai lavori della Camera in seguito agli incidenti di gennaio. L'idea coinvolgerebbe tutti i parlamentari che, dopo la sospensione comminata dall'Ufficio di presidenza di Montecitorio, non potranno partecipare alle sedute dell'Aula. I parlamentari dovrebbero andare in giro per l'Italia per spiegare le loro ragioni e mostrare le immagini dell'aggressione subita in Aula dalla deputata Loredana Lupo. Un modo - viene spiegato - per incontrare i cittadini ed ascoltare anche le loro ragioni.