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Tamir Rice, nessun processo allʼagente che sparò al 12enne di colore

Per il gran giurì è stato "un disastroso incidente". La vittima fu colpita allo stomaco il 22 novembre 2014: aveva in mano una pistola giocattolo. La famiglia accusa: "La razza è ancora un problema in questo Paese"

tamir rice
-afp

Una decisione che farà scoppiare nuove proteste a Cleveland. Il gran giurì del Tribunale dell'Ohio ha deciso di non perseguire penalmente l'agente con poca esperienza, Patrolman Timothy Loehmann, che il 22 novembre 2014 uccise Tamir Rice. Il poliziotto sparò, dall'auto ancora in movimento, allo stomaco del 12enne di colore, che brandiva una pistola che poi si rivelò un giocattolo. La giuria dà ragione al procuratore: è stato "un disastroso incidente".

Secondo il procuratore Timothy McGinty la morte di Tamir Rice è stata una "tempesta perfetta dell'errore umano" e le prove presentate non si traducono in accuse penali. La legge, ha affermato, concede il beneficio del dubbio nei confronti di Loehmann che "ha avuto pochi secondi per decidere".

La famiglia di Tamir Rice, che aveva definito l'uccisione un fatto "senza senso" e aveva chiesto l'accusa di omicidio per l'agente, non è d'accordo con il verdetto della giuria, e accusa: "Sono stati manipolati".

Il video del tragico momento scatenò le proteste della comunità afroamericana. La morte di Tamir Rice è l'ennesimo caso di un afroamericano ucciso da agenti bianchi. L'episodio più recente è avvenuto due giorni fa a Chicago: vittime un 19enne e una donna di 55 anni.

La famiglia di Tamir Rice: "La razza è ancora un problema" - La famiglia di Tamir Rice accusa le autorità. "Il caso è stato deliberatamente sabotato. Questo processo dimostra che la razza è ancora un serio problema in questo Paese e nel sistema di giustizia penale".

Proteste a Cleveland -
Proteste a Cleveland dopo la decisione di non perseguire l'agente che ha ucciso Tamir Rice. Decine di persone sono scese in piazza vicino alla sede della polizia. La decisione della giuria alimenta le polemiche sull'uso eccessivo della forza da parte della polizia.