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Libia, 8 decapitati in assalto IsisIn Mali torna ombra Stato Islamico

A essere barbaramente uccise sono state le guardie del campo petrolifero di Al Ghani, attaccato venerdì. Le teste consegnate a un ospedale della zona

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L'orrore delle decapitazioni dell'Isis ha colpito di nuovo la Libia ricordando la minaccia che incombe sul Paese, fragilissimo perché ancora spaccato in due nonostante difficili negoziati di riconciliazione in corso fra Tobruk e Tripoli. A essere decapitate sono state otto delle 11 guardie uccise venerdì in un attacco degli jihadisti contro il campo petrolifero libico di Al Ghani, a sud di Sirte.

Teste consegnate a un ospedale - Informazioni sull'efferatezza del raid erano già circolate, ma ora si è appreso che otto teste sono state consegnate a un ospedale della zona e una macabra foto circola su Twitter. Il ministero degli Esteri di Vienna, dicastero coinvolto perché nell'attacco sono stati rapiti nove dipendenti stranieri dell'impianto tra cui un austriaco di 39 anni e un altro europeo (un ceco), ha precisato che ad attaccare sono stati elementi affiliati dello Stato islamico di Sirte noti per aver decapitato i 21 copti sui quali fu diffuso un video a metà febbraio.

Quarto attacco ai campi petroliferi libici - Nonostante le informazioni restino controverse, fonti libiche confermano che Sirte, come da tempo il "califfato" di Derna, è ormai in mano allo Stato islamico.

L'attacco, ultimo di una serie che ha preso di mira almeno quattro campi petroliferi nel frattempo riconquistati dalle forze che fanno capo a Tripoli (almeno secondo dichiarazioni di un loro portavoce), non è stato in ogni caso rivendicato.

Anche in Mali l'ombra di Isis, attacco a base Onu: tre morti - L'onda lunga della destabilizzazione jihadista torna intanto a proiettarsi anche nel vicino Mali dove un attacco, il secondo in due giorni, ha preso di mira una base dell'Onu facendo almeno tre morti, un Casco blu e due bambini.

Il gruppo qaedista "Ansar Dine" aveva rivendicato un attacco simile compiuto nel settembre scorso contro soldati delle Nazioni unite nella stessa città, a circa 1.500 km dalla capitale Bamako. Ma soprattutto un gruppo formato dal capo jihadista algerino Moktar Belmoktar si è ascritto la paternità della raffica di colpi che un uomo a volto coperto ha sparato sabato in un bar-ristorante di Bamako uccidendo cinque persone tra cui un francese e un belga..

La Libia cerca di "salvarsi" con un governo di unità nazionale - Eventi che confermano come la minaccia non sia ancora debellata in Mali. Mentre imperversa ormai da mesi ad opera dell'Isis in vaste aree della Libia del dopo-Gheddafi: da Derna, sulla costa est, fino a Sirte. Il pericolo sta spingendo le due principali fazioni rivali libiche, il governo riconosciuto internazionalmente, ma riparato a Tobruk, e quello sostenuto da milizie islamiche a Tripoli, a negoziare un accordo di unità nazionale sotto l'egida dell'Onu, con colloqui itineranti che da giovedì a sabato sembrano aver fatto passi avanti.