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Catalogna, mandato di arresto europeo per Carles Puigdemont

Giovedì erano stati arrestati il vicepresidente Oriol Junqueras e sette ministri del Govern catalano

Catalogna, mandato di arresto europeo per Carles Puigdemont - foto 1
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La giudice spagnola Carmen Lamela ha firmato il mandato di arresto europeo contro l'ex presidente catalano Carles Puigdemont e i quattro ministri che si trovano con lui a Bruxelles.

Lo ha riferito l'agenzia di stampa spagnola Efe. Giovedì erano stati arrestati il vicepresidente Oriol Junqueras e sette ministri del Govern catalano.

Lamela ha inviato direttamente alle autorità belghe la richiesta europea di cattura e consegna contro Puigdemont e i ministri Antoni Comin, Clara Ponsati, Lluis Puig e Meritxell Serret. La richiesta è stata inserita anche nel Sis, il Sistema di Informazione Schengen.

Li accusa di cinque reati, i tre già contestati giovedì al vicepresidente Oriol Junqueras e ai sette ministri arrestati con lui, "ribellione", "sedizione" e "malversazione", ma anche di "abuso di potere" e "disobbedienza". Lamela ha anche firmato cinque mandati di arresto internazionali che sono stati trasmessi a Interpol.

L'iter dopo la firma del mandato di arresto europeo - La procura belga dovrebbe rispondere al mandato di cattura spagnolo individuando i cinque dirigenti catalani, che poi compariranno davanti a un magistrato. Possono essere fermati. Spetterà poi al giudice decidere se lasciarli in libertà fino alla decisione finale. Se gli accusati si opporranno all'estradizione, la giustizia belga dovrà pronunciarsi sulla richiesta spagnola. Sono previsti tre gradi di giudizio. Una decisione finale deve intervenire entro due mesi. La procedura potrebbe svolgersi in parallelo con la campagna per le elezioni catalane del 21 dicembre.

Puigdemont: "Collaborerò con le autorità del Belgio" - Nella giornata di venerdì Puigdemont ha fatto sapere di essere pronto a collaborare con le autorità del Belgio. "Ho detto al mio avvocato di riferire alle autorità del Belgio che sono pronto a collaborare. Non fuggirò dalla giustizia. Andrò davanti alle autorità, ma davanti a quelle vere", ha aggiunto Puigdemont spiegando che "è chiaro che la giustizia spagnola è politicizzata".

Puigdemont: "Io pronto al dialogo con Rajoy, ma lui imprigiona chi la pensa diversamente" - Nella crisi catalana, "l'unica soluzione è il dialogo, quello che Mariano Rajoy non ha mai fatto", ha detto ancora Puigdemont, in un'intervista alla tv pubblica belga Rtbf. Il premier spagnolo "usa il procuratore generale, i tribunali, anche gli imprenditori, dovrebbe riconoscere che c'è un problema politico, non imprigionare chi la pensa diversamente", ha aggiunto. "Io sono pronto, dove vuole lui, non ho paura di parlare con Rajoy gliel'ho chiesto più volte", ha ribadito.

La Catalogna in piazza per chiedere il rilascio dei "detenuti politici" - Decine di migliaia di persone sono scese in piazza anche questa sera gridando "Llibertat!" in tutte le città della Catalogna per denunciare gli arresti degli otto ministri del Govern di Carles Puigdemont e esigere la liberazione immediata dei "detenuti politici". Le due organizzazioni della società civile Anc e Omnium hanno inoltre convocato una grande manifestazione a Barcellona l'11 novembre.