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Asia Bibi: "Stuprata da accusatori"

Prima di essere consegnata alla polizia e denunciata per blasfemia, Asia Bibi, la cristiana condannata a morte per aver violato la legge sulla blasfemia, è stata stuprata dai suoi accusatori: è quanto la donna ha riferito al governatore del Punjab, Salman Taseer, che ha visitato Asia in carcere due giorni fa.

Intanto si attende la grazia che il presidente pakistano potrebbe concedere entro le prossime 24 ore.

Dopo il colloquio, il governatore ha riferito che la donna "ha firmato un appello alla clemenza del Presidente Ali Zardari" e ha detto di sostenere tale istanza che "riporterà personalmente al Presidente". Asia ha dichiarato di essere innocente ma gruppi estremisti islamici già minacciano di volerla uccidere, se sarà liberata.

Sono ore di grande attesa per la sorte di Asia Bibi: martedì il ministro delle Minoranze Religiosa Shabhaz Batti, consegnerà un rapporto sulla vicenda al presidente Ali Zardari, che nei prossimi giorni deciderà sulla concessione della grazia alla donna. Per Asia significherebbe il rilascio immediato, senza bisogno di alcun processo di appello. L'Alta Corte di Lahore non ha ancora fissato la data della prima udienza del processo di appello, che molti, a questo punto, sperano non sarà celebrato.

Attivisti per i diritti umani della "All Pakistan Minorities Alliance" (Apma) hanno manifestato in strada a Lahore chiedendo il rilascio di Asia Bibi e l'abrogazione della legge sulla blasfemia, che causa enormi sofferenze alle minoranze religiose. La protesta era guidata da Najmi Saleem, cristiana, coordinatrice femminile della Apma, e membro dell'Assemblea provinciale del Punjab, che ha dichiarato: "Le minoranze in Pakistan vivono sotto costante minaccia di violenza. Asia Bibi non ha commesso alcun crimine e merita la libertà".