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Ahmadinejad contro tutti all'Onu

Usa,Italia,Francia,Germania se ne vanno

Parlando all'Assemblea generale dell'Onu, il presidente iraniano, Mahmoud Ahmadinejad, è tornato per l'ennesima volta ad attaccare Israele e tutto l'Occidente, difendendo le contestate elezioni in Iran ma tacendo sulla questione del nucleare.

Molte delegazioni, tra cui Usa, Italia, Germania e Francia sono uscite dall'aula come minacciato prima del discorso. Altri Paesi Ue sono rimasti, inclusa la Svezia, presidente di turno.

Da qualche giorno circolava tra le cancellerie dell'Unione Europea un'indicazione sul comportamento da tenere nel caso in cui il presidente iraniano si fosse lanciato in una delle sue negazioniste dell'Olocausto. La strategia, secondo fonti diplomatiche europee, era di mandare una rappresentanza di basso profilo e alzarsi tutti insieme al primo accenno anti-semita.

Non è però andata come previsto: Ahmadinejad ha evitato per una volta di parlare della cancellazione di Israele dalle carte geografiche, e l'Unione non è riuscita ad agire compatta. Quando il presidente iraniano ha accusato Israele di "politiche inumane" nei territori palestinesi, i rappresentanti dei grandi Paesi dell'Ue sono usciti: ma la Svezia, presidente semestrale di turno dei Ventisette, è rimasta insieme con Spagna, Portogallo e Finlandia.

Se ne sono andati invece Italia, Stati Uniti, Canada, Nuova Zelanda, Francia, Gran Bretagna, Germania, Paesi Bassi, Lituania, Polonia e Slovacchia. Davanti a una sala mezzo vuota, Ahmadinejad ha comunque continuato il suo attacco, soprattutto contro gli Usa. "Il regime del capitalismo sfrenato, che è iniquo in se'", ha tuonato il presidente iraniano, "è in un vicolo cieco e non riesce a muoversi. E' venuta la fine per coloro che decidono che cosa sono la democrazia e la libertà, e fissano standard che loro stessi sono i primi a violare. Essi non potranno più essere giudici e boia".

Dopo aver invocato il "ritorno del monoteismo e della giustizia", Ahmadinejad e' tornato a parlare dei territori palestinesi, e ha puntato il dito contro il sostegno americano alla politica israeliana. "Come è possibile che i crimini commessi dagli occupanti contro donne e bambini indifesi, e la distruzione delle loro case, delle loro fattorie, dei loro ospedali e delle loro scuole, sia sostenuta indiscriminatamente da certi governi che allo stesso tempo sottopongono gli oppressi a un blocco che nega loro i bisogni fondamentali, come il cibo, l'acqua e le medicine, e porta al genocidio?", ha polemizzato il leader di Teheran.