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L'Onu denuncia: "Bambini di appena 10 anni reclutati dallo Stato islamico"

La commissione dʼinchiesta sulla Siria a Ginevra: "La comunità internazionale imponga lʼembargo sulle armi". Nel Paese, esecuzioni effettuate ogni venerdì: cadaveri poi esposti per terrorizzare i civili

Dopo il caso di Younes Abaaound, il bambino di 13 anni che sarebbe partito dal Belgio per la Siria per combattere con i jihadisti, l'Organizzazione delle Nazioni Unite interviene denunciando l'Isis. "Bambini di appena 10 anni sono stati reclutati dai miliziani dello Stato islamico attivi in Siria e in Iraq", ha affermato la commissione Onu di inchiesta, a Ginevra, secondo cui la comunità internazionale deve "imporre un embargo sulle armi".

L'Isis ha reclutato ripetutamente ragazzi di 14 o 15 anni. E, nella zona di Ar-Raqqah, anche bambini di appena 10 anni che sono stati poi addestrati nei campi dei jihadisti. Assoldando bambini sotto i 15 anni, sottolinea la commissione Onu, il gruppo commette un ulteriore crimine di guerra.

Inoltre, sottolinea il rapporto, nelle zone in Siria controllate dall'Isis - nel nord, nord-est del Paese - si svolgono regolarmente esecuzioni, amputazioni e flagellazioni in piazza ogni venerdì. I civili, compresi i bambini, sono invitati ad assistere al macabro rituale. I corpi delle persone uccise vengono lasciati in mostra per giorni, per terrorizzare la popolazione. E le donne sono flagellate anche per il mancato il codice d'abbigliamento dell'Isis.