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L'Onu dichiara guerra alla plastica negli oceani con #CleanSeas

Ogni anno vengono riversati in mare otto milioni di tonnellate di rifiuti. Secondo gli esperti, viene minacciata la sopravvivenza di circa 600 specie animali

Ogni minuto viene riversato in mare l'equivalente di un camion pieno di rifiuti, per un totale di otto milioni di tonnellate di plastica all'anno.

E' l'allarme lanciato dall'Unep (il Programma ambientale dell'Onu) che dichiara "guerra" all'inquinamento negli oceani lanciando #CleanSeas, una nuova campagna di pulizia e sensibilizzazione globale. L'obiettivo � quello di eliminare entro il 2022 le principali fonti di inquinamento marino, che minacciano la sopravvivenza di circa 600 specie animali. Di queste, il 15% � in via d'estinzione.

Gli ecosistemi oceanici sono minacciati soprattutto dalle microplastiche utilizzate in ambito cosmetico e dall'eccessivo impiego di oggetti usa e getta, come buste o bottiglie.

Minaccia per ambiente e salute - L'iniziativa ambientalista si rivolge a governi, industrie e consumatori, ricordando che l'inquinamento marino minaccia anche la salute dell'uomo, visto che le microplastiche che entrano nella catena alimentare finiscono pure nei nostri piatti. Le Nazioni Unite puntano a innescare una trasformazione sostenibile in ogni settore: dalle abitudini delle persone a standard e politiche per ridurre la spazzatura.

Impegno per mari pi� puliti - Alla campagna hanno gi� aderito dieci Paesi: Belgio, Costa Rica, Francia, Grenada, Indonesia, Norvegia, Panama, Saint Lucia, Sierra Leone e Uruguay. Tra gli impegni presi, spicca quello dell'Indonesia di ridurre del 70% la spazzatura marina entro il 2025 e l'introduzione entro l'anno di una tassa sui sacchetti di plastica da parte dell'Uruguay.