Markit: indice Pmi dei servizi stabile ad aprile
Rallentano le commesse in entrata, ma le aziende continuano ad assumere. Salgono quindi i costi salariali, comportando un aumento dei costi operativi.
Nonostante la fase espansiva del settore dei servizi stia proseguendo, la fiducia degli operatori del settore risulta in ribasso rispetto ai mesi scorsi e a minarla è soprattutto il rallentamento della crescita della domanda rispetto all'inizio dell'anno, accompagnata dalla crescente concorrenza.
È quanto spiega IHS Markit nella nota che accompagna l'ultima rilevazione dell'indice PMI del settore dei servizi. I report di Markit sono molto importanti per rendersi conto di come i protagonisti di un settore economico (periodicamente la società osserva il settore dei servizi o quello manifatturiero) percepiscono la situazione economica. Infatti, come spiega Markit nella nota metodologica, «i Purchasing Managers' Index è considerato uno degli indici più autorevoli nel fornire tendenze relative al settore privato sulla base di variabili quali vendite, occupazione, inventari e prezzi», tanto da essere utilizzati anche dalle banche centrali (BCE compresa) come riferimento per le proprie decisioni sui tassi d'interesse.
Ma torniamo alle ultime rilevazioni. Ad aprile l'indice PMI dei Servizi è rimasto stabile rispetto al mese precedente, confermandosi a 52,6 punti e quindi al 23esimo mese consecutivo di espansione dell'attività. Nonostante ciò, Markit segnala comunque un notevole rallentamento rispetto all'inizio dell'anno.
Entrando nel dettaglio la società londinese spiega che nel mese considerato, i nuovi ordini hanno indicato ancora un aumento, «fornendo la spinta principale all'espansione dell'attività. Le aziende hanno segnalato che il crescente interesse per i servizi da loro forniti si è trasformato in un maggiore giro d'affari. Come per l'attività, la crescita delle commesse in entrata è stata minore rispetto all'inizio del 2018, migliorando tuttavia rispetto ai valori minimi registrati a marzo». Nonostante il rallentamento delle commesse in entrate il settore ha comunque continuato a creare posti di lavoro, comportando però un aumento dei costi salariali mensile che, insieme all'aumento dei costi dei carburanti e dei prezzi dei servizi offerti dai fornitori, ha portato ad un aumento generale dei costi operativi (il maggiore degli ultimi tre mesi).