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Lo stato di salute dei Bric: crollano Brasile e Russia, bene solo l'India

Nel terzo trimestre il Pil brasiliano ha riportato un -4,5% annuo: il risultato peggiore dal 1996

dilma roussef
-afp

La recessione del Brasile si aggrava. Nel terzo trimestre il Pil, rispetto ai tre mesi precedenti, è infatti sceso più di quanto atteso dagli analisti registrando anche il dato annuale peggiore dal 1996. Con i risultati recenti, il Brasile appare come il ritratto di quanto sta accadendo a quelli che fino ad oggi venivano considerati tra i maggiori paesi emergenti: i Bric.

Andiamo con ordine: gli ultimi dati diffusi indicano un calo dell'1,7% per il Pil brasiliano rispetto ai tre mesi precedenti ed un calo del 4,5% rispetto allo stesso trimestre del 2014, appunto il peggior risultato dal 1996. Non solo, l'Ibge ha anche rivisto al ribasso il dato del secondo trimestre, portandolo al -3% dal -2,6% avanzato in precedenza. Gli altri dati macroeconomici mostrano, sempre per il periodo luglio-settembre sul precedente, investimenti in calo del 4% e un -1,5% per i consumi delle famiglie.

Per niente incoraggianti anche le stime finali per l'anno in corso e per il prossimo: secondo le attese il 2015 si chiuderà con una contrazione del Pil pari al 3,19%, mentre per il 2016 gli analisti avanzano un -2,04%. Nei due anni l'inflazione dovrebbe attestarsi rispettivamente al +10,38% e al +6,64%.

Dati diversi ma comunque preoccupanti giungono poi da Pechino. Nel terzo trimestre, ovvero quello maggiormente interessato dalla svalutazione della moneta di stato – lo yuan – e dalla seguente bolla in borsa, il prodotto interno lordo cinese ha messo a segno al +6,9%, una crescita invidiabile ma che evidenzia come il gigante asiatico abbia rallentato rispetto agli anni precedenti, quando la crescita annua era al di sopra del 7,5%.

Ben peggiori i dati diffusi dall'Istituto di statistica di Mosca. Nel periodo luglio-settembre 2015 il Pil russo è infatti sceso del 4,1% rispetto al terzo trimestre del 2014, rallentando lievemente la caduta del 4,6% registrata nel secondo periodo dell'anno. Per il 2015 il Cremlino stima un -3,9%, un -0,6% per il 2016 e un'inversione di tendenza per il 2017: +1,5%.

L'unico Paese dei Bric a non mostrare segni di debolezza è l'India che, nel periodo preso finora in considerazione, ha registrato una crescita del 7,4%, accelerando rispetto al +7% del trimestre precedente.