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Israele, Gantz a Netanyahu: "Un piano su Gaza entro l'8 giugno o lasciamo il governo" | Unrwa: 800mila palestinesi costretti a lasciare Rafah

Mezzaluna Rossa egiziana: "Aiuti per Gaza fermi da 12 giorni". Hamas: "Il bilancio a Gaza sale a 35.386 morti"

di Redazione online
19 Mag 2024 - 00:03

La guerra in Medioriente tra Israele e Hamas giunge al giorno 225. Il ministro del Gabinetto di guerra Gantz lancia il suo ultimatum a Netanyahu chiedendo "un piano d'azione per Gaza entro l'8 giugno". Altrimenti, avverte, "usciremo dal governo". Intanto le trattative indirette per la liberazione degli ostaggi sono state sospese. Secondo la Mezzaluna Rossa egiziana, i valichi di frontiera continuano a essere chiusi, per il 12esimo giorno consecutivo, e di nuovo grandi quantità di aiuti alimentari ormai marciti devono essere distrutti. Hamas: "Bilancio a Gaza sale a 35.386 morti". L'Unrwa: "Almeno 800mila persone sono fuggite da Rafah". Due alti dirigenti dell'amministrazione Biden hanno avuto colloqui indiretti con funzionari iraniani in Oman per evitare un'escalation nella regione.


La polizia israeliana ha arrestato alcune persone durante le proteste a Tel Aviv contro il governo Netanyahu. Dopo che i manifestanti si sono rifiutati di disperdersi, la polizia ha dichiarato illegale la protesta e ha iniziato a utilizzare cannoni ad acqua per disperdere la folla che aveva bloccato le strade.


I valichi di frontiera tra Egitto e Gaza continuano a essere chiusi, per il 12esimo giorno consecutivo, e di nuovo grandi quantità di aiuti alimentari ormai marciti devono essere distrutti. Lo riferisce la Mezzaluna Rossa egiziana nel Nord Sinai, ribadendo la responsabilità israeliana delle decisioni che stanno aggravando di giorno in giorno la situazione della popolazione palestinese.


"Mentre i nostri eroici combattenti combattono per distruggere i battaglioni di Hamas a Rafah, Gantz sceglie di lanciare un ultimatum al premier invece di lanciarne uno a Hamas". Lo ha detto Benjamin Netanyahu, in risposta al ministro del Gabinetto di guerra.


La leadership israeliana "deve vedere il quadro generale, il Gabinetto di guerra deve decidere entro l'8 giugno di riportare a casa gli ostaggi, abbattere Hamas e smilitarizzare Gaza. Si deve imboccare una direzione Usa-Ue-araba-palestinese, che getti le basi di un alternativa futura a Gaza che non sia né Hamas né Abu Mazen". Lo ha affermato il ministro della Guerra israeliano, Beny Gantz, sottolineando che la scelta "è nelle mani di Netanyahu. Il premier di 10 anni fa l'avrebbe fatto".


"Il gabinetto di guerra deve predisporre un piano d'azione sulla guerra entro l'8 giugno". E' questo l'ultimatum del ministro del gabinetto di guerra Benny Gantz che, rivolto a Benyamin Netanyahu, ha aggiunto: "Devi scegliere, se non sceglierai usciremo dal governo". Il piano, ha chiarito Gantz, "deve prevedere sei obiettivi" tra i quali il ritorno dei sequestrati, la sconfitta di Hamas e il rientro degli abitanti del nord di Israele alle loro case. E ancora, sempre al premier: "Ti conosco molto bene da anni come leader e patriota israeliano e sai cosa bisogna fare. Devi scegliere tra unità e faziosità, tra sionismo e cinismo, tra responsabilità e illegalità, tra vittoria e disastro". 


L'esercito israeliano ha chiesto ai palestinesi di altri quartieri del nord di Gaza di evacuare l'area, mentre prosegue l'operazione contro Hamas a Jabaliya. Il tenente colonnello Avichay Adraee, portavoce in lingua araba dell'Idf, ha pubblicato un elenco delle nuove zone che devono essere evacuate. Lo riporta il Times of Israel. Lo scorso fine settimana, l'Idf aveva emesso un avviso di evacuazione per Jabaliya  prima di invadere l'area. Da allora ha ampliato due volte la zona di evacuazione e l'ultimo annuncio include le aree di Al-Atatra e Al-Karama sulla costa. 


Le forze di difesa israeliane hanno annunciato che il corpo dell'ostaggio Ron Binyamin è stato rimpatriato da Gaza a Israele. Lo scrive l'edizione online di Haaretz. Binyamin, 53 anni, "marito di Ayelet e padre di Shai e Gil, era un padre di famiglia che amava il ciclismo e usciva ogni Shabbat per fare un giro, incluso il sabato nero, quando fu rapito dall'area del Kibbutz Be'eri", si legge in un comunicato del Forum sugli ostaggi e le famiglie scomparse. 


Sono 800mila i palestinesi "costretti a fuggire" da Rafah dall'inizio dell'operazione militare di Israele. Lo riferisce su X il capo dell'agenzia Onu per i rifugiati, Philippe Lazzarini. "Quasi la metà della popolazione di Rafah, cioè 800mila persone, è per strada, costretta a fuggire da quando le forze israeliane hanno iniziato l'operazione militare nell'area il 6 maggio. In risposta agli ordini di evacuazione che chiedevano alle persone di fuggire nelle cosiddette zone sicure, le persone si sono recate principalmente nelle zone centrali e a Khan Younis, anche negli edifici dstrutti", ha aggiunto. 


Sirene di allarme per infiltrazioni di droni risuonano nelle comunità dell'Alta Galilea, in Israele. Lo riferisce il Times of Israel. Le sirene risuonano a Kiryat Shmona, Kfar Yuval, Misgav Am, Ma'Ayan Baruch, Manara, Metula, Kfar Giladi, Beit Hillel, Tel Hai e Margaliot. 


Nell'ultimo aggiornamento sull'operazione militare a Rafah, l'Idf ha reso noto che i militari hanno ucciso oltre 50 agenti di Hamas e demolito circa 100 siti nell'area, comprese alcune postazioni per il lancio di razzi. Le truppe hanno anche localizzato più di dieci tunnel. 


Il leader dell'opposizione israeliana Yair Lapid ha chiesto al ministro del gabinetto di guerra Benny Gantz di lasciare il governo, in vista della sua conferenza stampa di questa sera. "Deve annunciare che non può più dare una mano all'abbandono degli ostaggi, all'abbandono del Nord e allo schiacciamento dell'economia e della classe media", ha scritto Lapid su X, come riportano i media israeliani. "Deve dire che non aiuterà più Netanyahu a rimanere al potere e che lascerà immediatamente il governo e chiederà subito le elezioni", aggiunge. 


L'esercito di Tel Aviv ha riferito che una raffica di circa dieci razzi è stata lanciata dal nord della Striscia di Gaza verso l'area di Ashkelon, in Israele. L'Idf, come riporta il Times of Israel, afferma che cinque razzi sono stati intercettati e gli altri hanno colpito aree aperte. Non si hanno notizie di feriti o danni. 


Il ministro del gabinetto di guerra israeliano Benny Gantz parlerà questa sera alle 20:30 (le 19:30 in Italia) in una conferenza stampa. Lo ha riferito il sito Axios secondo cui "Gantz darà un ultimatum al premier Netanyahu sulla strategia della guerra". 


Le trattative indirette tra Israele e Hamas per la liberazione degli ostaggi sono state sospese. Lo ha riferito la tv israeliana Kan 11. Secondo fonti coinvolte nei colloqui, i mediatori di Egitto e Qatar avrebbero verificato che le posizioni di Hamas e Israele non consentono di raggiungere un accordo. La condizione principale posta da Hamas è la cessazione della guerra in cambio della liberazione degli ostaggi, ma sulla definizione di "fine della guerra" non ci sarebbe accordo, così come sulla richiesta israeliana di potere di veto sui nomi dei terroristi che Hamas chiederà che vengano rilasciati. 



Jet da combattimento israeliani hanno colpito un lanciatore di razzi ed edifici utilizzati da Hezbollah nel sud del Libano, nelle città di Kounine e Khiam, durante la notte. Lo ha reso noto l'esercito israeliano, che sostiene di aver anche bombardato con l'artiglieria le aree vicine a Hanine per "eliminare minacce". In mattinata due razzi sono stati sparati verso la base militare di Biranit, al confine con il Libano. L'Idf afferma che l'attacco non ha causato feriti o danni.


Almeno 650mila persone sarebbero fuggite da Rafah, al confine tra Egitto e Striscia di Gaza, dopo l'intensificarsi dell'azione militare dell'esercito di Israele. A riferirlo con un post sul suo profilo X è Louise Wateridge, addetta stampa dell'Unrwa (l'Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l'occupazione dei profughi palestinesi nel vicino oriente), postando alcune foto del fotogiornalista Ashraf Amra che mostrano l'entità dello sfollamento. "Rifugi improvvisati ammassati lungo la spiaggia e fino al litorale, mentre le famiglie disperate cercano di trovare spazio per sopravvivere", scrive Wateridge nel tweet.


Il ministero della Sanità della Striscia di Gaza, gestito da Hamas, ha riferito che il bilancio dei morti a Gaza è salito a quota 35.386. Sono 79.366, invece, i feriti negli attacchi israeliani nella Striscia dal 7 ottobre, giorno di inizio dell'operazione militare israeliana. Il ministero ha aggiunto che 83 persone sono state uccise e 105 ferite nelle ultime 24 ore.


L'esercito israeliano ha confermato che il "terrorista Islam Khamayseh è stato eliminato" venerdì sera in un raid a Jenin, nel nord della Cisgiordania: Khamayseh si trovava insieme ad altri "importanti terroristi che pianificavano attacchi "nell'immediato futuro".


Una petroliera è stata colpita da un missile al largo della costa della città yemenita di Mokha controllata dai ribelli Houthi, che si affaccia sullo stretto strategico di Bab al-Mandeb. Lo ha reso noto la società di sicurezza marittima Ambrey.


Le trattative per la liberazione degli ostaggi in mano ad Hamas sono state sospese. Lo ha annunciato l'emittente televisiva israeliana Kan 11.


Due alti dirigenti dell'amministrazione Biden hanno avuto colloqui indiretti con funzionari iraniani in Oman per evitare un'escalation di attacchi regionali. Lo riferisce Axios, citando due fonti a conoscenza delle trattative che hanno coinvolto l'inviato americano per il Medioriente, Brett McGurk, e Abram Paley, l'inviato ad interim degli Stati Uniti per l'Iran. Si tratta delle prime discussioni tra i due Paesi da gennaio, quando negoziati simili si sono svolti in Oman. I colloqui si sono svolti poco più di un mese dopo l'attacco missilistico di Teheran contro Israele il 13 aprile.


Israele ha compiuto un raid aereo a Jenin, nel nord della Cisgiordania. Lo fanno sapere le Forze armate israeliane (Idf). Secondo fonti sanitarie palestinesi, l'attacco ha causato un morto e due feriti. La persona uccisa sarebbe Islam Hamaisi, un membro del gruppo militante Brigate Jenin ricercato dagli israeliani.



"Non incoraggiamo né facilitiamo attacchi ucraini nel territorio della Russia usando sistemi bellici forniti dagli Stati Uniti". Lo ha ribadito il portavoce del Consiglio per la Sicurezza americano, John Kirby.