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Ancora in difficoltà commercio e costruzioni

Nonostante qualche miglioramento, in nessuno dei comparti esaminati è stato registrato un numero più alto di procedure fallimentari

Le ultime rilevazioni di Unioncamere-InfoCamere certificano che tra le imprese italiane il numero dei fallimenti continua a diminuire: da gennaio a novembre del 2016, le procedure fallimentari sono state 11.655, in calo rispetto alle 12.583 registrate nello stesso periodo dell'anno precedente (-7%).

Un dato positivo. Tuttavia, nonostante diversi miglioramenti, alcuni settori continuano a soffrire più di altri. Vediamo quali.

Dalla lettura delle statistiche – i dati sono relativi ai primi undici mesi del 2016 – emerge che il commercio e le costruzioni sono i due settori maggiormente in difficoltà, con 2.705 e 2.380 procedure fallimentari, pari (rispettivamente) al 23,2 e al 20,4% dei fallimenti totali. Per quanto negativi – in nessuno dei comparti esaminati (agricoltura, manifatturiero, attività immobiliari…) è stato registrato un numero più alto di fallimenti –, i dati sulle procedure fallimentari nel commercio e nelle costruzioni sono migliori rispetto a quelli del 2015.

Secondo il report è nel commercio che si osservano i progressi più evidenti, con un calo a due cifre delle procedure fallimentari che raggiunge l'11,7%. Nelle costruzioni, invece, il miglioramento è meno marcato (-6%), ma comunque positivo per un settore che ha sofferto molto negli anni della crisi economica: secondo le stime dell'ANCE, l'Associazione nazionale costruttori edili, i posti di lavoro persi dal 2008 ad oggi nel comparto sono stati 600mila.

Nel 2017 le cose dovrebbero migliorare: nel suo Osservatorio congiunturale sull'industria delle costruzioni, l'ANCE scrive che quest'anno gli investimenti dovrebbero crescere dello 0,8%, un dato che corregge al rialzo le previsioni elaborate a luglio, che per il 2017 stimavano un calo dell'1,2%. Per le imprese del commercio il 2016 non è stato un anno positivo: il numero dei fallimenti ne è una prova, al pari dell'andamento delle vendite al dettaglio.

Secondo gli ultimi dati ISTAT, ad ottobre le vendite dei prodotti alimentari e non sono diminuite complessivamente dello 0,2% sia in valore che in volume rispetto allo stesso mese dell'anno precedente. Il calo del valore delle vendite ha riguardato solo le imprese operanti su piccole superfici (-1% su base annua) e non la grande distribuzione (+0,8%).