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Gabriella Labate Riefoli: "L'amore vince sui dolori più profondi"

Lʼattrice e showgirl, moglie del cantante Raf, ha appena pubblicato il suo primo romanzo "La gonna bruciata"

Si intitola "La gonna bruciata" il romanzo che vede esordire nel ruolo di scrittrice Gabriella Labate Riefoli, attrice-showgirl e moglie del cantante Raf.

E' la storia di una ragazza tra gioie e dolori, delusioni e speranze, raccontata sotto forma di diario. "La scintilla sono state le molte notizie di violenze sulle donne - racconta a Tgcom24 -. Ci sono episodi molto duri ma alla fine il racconto di un amore enorme".

La gente ha imparato ad amarla in tutt'altre vesti, o come stella del Bagaglino o come protagonista di alcune trasmissioni come "Il Tg delle vacanze" e "Scherzi a parte". I primi segnali di qualcosa che stava cambiando sono arrivati qualche anno fa, con la collaborazione ai testi di alcune canzoni di Raf. E adesso Gabriella Labate (per in questa occasione si presenta anche con il cognome del marito) apre definitivamente le porte al proprio estro letterario con un romanzo che affronta anche temi molto duri. Il libro sarà presentato ufficialmente il 6 maggio al Radisson Blu es. Hotel di Roma.

La passione per la scrittura è nata di recente o è qualcosa che ti ha sempre accompagnata e alla quale adesso hai dato sfogo?
Mi è sempre piaciuto scrivere ma non mi ero resa conto che mi piacesse così tanto. L'avvenimento scatenante è stato un episodio doloroso, la perdita di mio fratello per un tumore. Per esorcizzare il dolore scrivevo alcuni miei pensieri su bigliettini che lasciavo in giro per casa. Mio marito ha preso quegli appunti, li ha raccolti e ci ha scritto una canzone che ha dato il titolo a un suo album, "Metamorfosi". 

Quindi un inizio quasi inconsapevole...
Sì. Da quel momento Raffaele mi ha spronato a provarci con più impegno. Prima ho collaborato con lui alla stesura di qualche testo. Poi, io che non sono una grande frequentatrice di social, ho iniziato a scrivere questi pensieri su una pagina Facebook. E le reazioni sono state molto lusinghiere, in tanti mi scrivevano per chiedermi di scrivere un libro.

Dai testi delle canzoni a un romanzo, il passo non è così breve. Qual è stata la scintilla?
Una serie di coincidenze. sono dovuta stare ferma per un po' di tempo, per problemi di salute. E inoltre noi viviamo tra Roma e Miami e in un certo periodo sia negli Stati Uniti che da noi si parlava molto di abusi, pedofilia, e violenza sulle donne. Da donna e mamma io provo un dolore indicibile di fronte a queste azioni, non riesco a capacitarmi. Perciò ho iniziato a scrivere la storia di questa donna, vestendola con un po' di eventi, anche molto duri, che sfociano nel racconto di un amore enorme.

E' stata una sfida per te?
Assolutamente no. Non l'ho presa come tale. Io prendo tutto con molta leggerezza e anche questa cosa l'ho fatta più che altro per piacere personale. Il premio più grande è stato finirlo, perché riuscire a chiudere un progetto di questo tipo è solo apparentemente semplice, ma una volta finito non ero nemmeno convinta di farlo uscire. L'ho fatto leggere a un paio di persone di cui mi fido. Una è Pierfrancesco Pingitore. E lui mi ha dato una spronata. Mi confronto molto anche con il mio nucleo familiare e sia Raffaele che i miei figli mi hanno detto di provarci.

Siccome non è stata una forzatura, in realtà scrivevo solo quando avevo voglia. Sono stata anche un mese e mezzo senza scrivere una riga. E a un certo punto mi sono messa a scrivere anche un'altra cosa di tutt'altro genere e argomento.

Nel corso della tua infanzia hai avuto modo di vivere in qualche modo da vicino episodi di violenza su bambini?
La mia è stata un'infanzia serena, nella mia famiglia c'era molto amore e per protezione e pudore di tanti argomenti non se ne parlava nelle famiglie. Ma forse se mi fossero state spiegate prima non sarei rimasta così scioccata dopo. 

Nel libro comunque alla fine l'amore è un elemento di grande forza.
Ne parlo bene appunto perché ho visto quello che univa i miei e perché anche io l'ho trovato. Con Raffaele abbiamo festeggiato da poco i vent'anni di matrimonio e da ventotto stiamo insieme. A volte mi dicono che potremmo prendere il posto di Al Bano e Romina ma io mi sento più vicina a Sandra e Raimondo.

Nella storia di Sara hai messo anche episodi autobiografici?
Mi sono ispirata a dei racconti e cose vissute da persone a me vicine o che hanno raccontato. O che mi hanno semplicemente ispirata con alcuni dettagli. Dopdiché mi sono appoggiata a un quartiere romano perché la conosco, ci sono cresciuta. Quando parlo delle mamme che si affacciano in tutto il cortile e proteggono la bambina è perché so che è così. L'ho un po' rapportata all'ambientazione che conosco, quella della Roma anni 70. Per esempio a un certo punto parlo delle lucciole chiuse in vasetti a testa in giù una cosa che ho sentito raccontare da Paolo Villaggio e ho trovato talmente poetica che mi piaceva inserirla.

Come mai i capelli rossi?
I capelli rossi arrivano da un libro che ho amato molto di Gabriel Garcia Marquez, "Dell'amore e di altri demoni", dove si parlava di una donna dalla chioma color rame. Mi piaceva molto questo fatto che solo lei avesse questo tratto distintivo.

E adesso cosa succede? Hai intenzione di scrivere altri libri o è stata una bella parentesi? Nel libro dico che sono una persona difettosa. E' vero che mi piace scrivere e che sto scrivendo altro. Alla fine anche questo ho deciso molto prima di pubblicarlo e non so cosa potrà accadere in futuro. Oltretutto ho anche ripreso a fare teatro dopo tanti anni quindi potrei avere meno tempo. Ma scrivere mi piace proprio.

Gabriella Labate Riefoli - LA GONNA BRUCIATA
Historica Edizioni
220 ppgg, 15 euro