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Dopo tre anni a Tivoli riapre il Teatro Marittimo di Villa Adriana

Eʼ di nuovo visitabile, dopo una campagna di restauro durata tre anni, uno dei luoghi prediletti dall'imperatore Adriano nella sua fastosa dimora fuori Roma

Dopo tre anni a Tivoli riapre il Teatro Marittimo di Villa Adriana - foto 1
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Torna a vivere il Teatro Marittimo insieme alla Sala dei Filosofi di Villa Adriana a Tivoli (Roma).

Dopo una campagna di restauro durata tre anni, uno dei luoghi prediletti dall'imperatore Adriano, in occasione del 1900° anniversario dalla sua ascesa al trono, è di nuovo visitabile nella sua fastosa dimora, alle porte della Capitale. "Questa riapertura – spiega Andrea Bruciati, direttore dell'Istituto autonomo Villa Adriana e Villa d'Este – segna un primo atto estroverso di un processo inclusivo che vedrà varie aree dispiegarsi nuovamente al pubblico in questo biennio dedicato all'Imperatore. Un'azione simbolica e concreta che si innesta dialetticamente su una frequenza preziosa ed antica, che indica in maniera attuativa il nuovo corso dell'Istituto Villa Adriana e Villa d'Este".

L'importanza del Teatro Marittimo "Il Teatro Marittimo – prosegue Bruciati – era uno spazio dedicato al pensiero, alla meditazione, alla riflessione, che riemerge ora da un restauro che ha interessato nell'ultimo triennio un'area fondamentale del complesso residenziale adrianeo. Ambiente simbolo dell'immaginario, parzialmente inaccessibile dal 2010, che ora reintegra la lettura totale del monumento, proiettando una luce nuova sul futuro prossimo della Villa".

Il progetto di restauro "Con questo importante restauro del Teatro Marittimo, che viene restituito in un rinnovato splendore al pubblico dopo tre anni – dichiara Ilaria Borletti Buitoni, sottosegretario del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo con delega ai siti UNnesco - continua l'attenzione e la cura da parte del Mibact verso Villa Adriana, la cui centralità nel nostro patrimonio, grazie anche agli sforzi degli ultimi anni, compresa la difesa del territorio circostante dal tentativo di ulteriori edificazioni edilizie, è ora parte della nostra identità culturale nazionale".

"L'impegnativa opera di restauro, svoltasi nel 2014-2016, ha risolto - spiega Alfonsina Russo, soprintendente per l'archeologia, le belle arti e il paesaggio per l'Area metropolitana di Roma, la Provincia di Viterbo e l'Etruria meridionale - i problemi di sicurezza e restituito piena leggibilità al più celebre complesso monumentale della Villa, che, per le sue numerose 'citazioni' nell'architettura moderna, ha contribuito in maniera determinante all'iscrizione della residenza tiburtina nel Patrimonio Mondiale dell'Unesco".

"Dopo un lungo periodo di chiusura - conclude Russo - sarà di nuovo percorribile il suggestivo portico anulare del Teatro Marittimo, che consentiva di accedere ai due vicini Palazzi imperiali, e si potrà ammirare la minuscola domus privata accolta sull'“isola” centrale cinta dal canale. L'integrazione delle cortine murarie, condotta, com'è nella tradizione dei restauri in Villa, con rigoroso metodo filologico, rispettoso della poesia delle rovine, e la pulitura delle superfici lapidee enfatizzano la bellezza delle soluzioni spaziali che si inseriscono, prediligendo spazi avvolgenti e coperture a volta, nel più innovativo filone della progettazione adrianea. Analogamente, nell'attigua Sala dei Filosofi integrazioni e consolidamenti hanno ridato nettezza di linee alle colossali strutture di quella che fu in realtà la biblioteca della Villa, espressione dell'ideale di cultura greca, assurto a vero elemento unificante dell'Impero di Adriano".