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Merano, gli aspiranti martiri della Jihad erano in Italia a spese dello Stato

Due degli arrestati erano pagati con soldi pubblici. Uno di loro non versava neanche lʼaffitto della casa in cui viveva e dove ospitava riunioni per lezioni di guerra santa, lʼaltro riceveva 2mila euro al mese

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Due dei terroristi islamici smascherati tra Bolzano e Merano erano mantenuti dallo Stato.

Uno viveva in una casa pagata da Roma grazie alla concessione dell'asilo politico, l'altro riceveva un sussidio mensile di 2mila euro per i suoi cinque figli. I due jihadisti che organizzavano attentati dall'Alto Adige erano comandati da

Mullah Krekar,

in carcere in Norvegia ma ancora in grado di dare ordini ai suoi.


L'

organizzazione smantellata grazie alle indagini del Ros

pensava ad azioni violente in Norvegia come ritorsione contro la detenzione di Krekar e in altre aree d'Europa, ma non in Italia.

Uno dei fondamentalisti catturati in Italia,

Nauroz Abdul Rahman

, risiedeva in una casetta di Merano e lì teneva "riunioni segrete" di Guerra Santa per "aspiranti jihadisti", come si legge nell'ordinanza del gip riportata dalla "Repubblica".

Rahman aveva ottenuto la protezione sussidiaria raccontando di minacce nei suoi confronti in Iraq da parte di Ansar Al Islam, l'organizzazione terroristica di cui lui stesso faceva parte, e grazie a questa situazione non pagava neanche l'affitto.

Un altro arrestato,

Hasan Saman

, riceveva mensilmente 2mila euro grazie alla sua condizione di padre di cinque figli e la sua intenzione era di arruolardi con gli uomini di Al Baghdadi. Adesso i due sono in carcere, con l'accusa di associaizone con finalità di terrorismo internazionale. Tra i loro progetti c'erano attacchi in Norvegia, alle ambasciate occidentali fuori dall'Europa, operazione di rapimento tra i diplomatici inglesi. E davano opspitalità ad aspiranti martiri della Jihad il cui unico obiettivo era farsi saltare in Siria e in Iraq.