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Omicidio Regeni, gli Stati Uniti con l'Italia per fare pressioni su Il Cairo

Secondo il New York Times Washington interverrà direttamente sul governo egiziano. No comment del Dipartimento di Stato americano. Gentiloni: "Vogliamo tutta la verità"

Omicidio Regeni, gli Stati Uniti con l'Italia per fare pressioni su Il Cairo - foto 1
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Il caso Regeni sarà al centro degli incontri di alto livello, a Washington e a Il Cairo, tra esponenti dell'amministrazione Usa e del governo egiziano.

Lo sostiene oggi il New York Times. Intanto prosegue l'inchiesta italiana sulla morte dello studente friulano. I genitori di Giulio sono stati sentiti dalla Procura di Roma. La mamma di Giulio ha detto che il figlio non aveva mai fatto cenno a rischi imminenti per la propria incolumità.

"I colloqui diplomatici a Il Cairo e Washington questa settimana probabilmente contribuiranno a concentrare l'attenzione internazionale sulla morte del dottorando italiano il cui corpo, con segni di pesanti percosse, è stato trovato la settimana scorsa a Il Cairo", scrive l'influente quotidiano americano.

L'occasione per unirsi al pressing italiano saranno una visita del ministro degli Esteri egiziano Sameh Shoukry, a Washington e il viaggio a Il Cairo di Sarah B. Sewall, la più alta in grado al Dipartimento di Stato per i diritti umani. Durante questi incontri, secondo il quotidiano americano, "probabilmente sarà dicusso anche il caso Regeni, visto da alcuni in Egitto e all'estero come un nuovo, allarmente segnale degli abusi da parte delle forze di sicurezza in un Paese dove è sempre più comune la detenzione arbitraria, come indicano gli osservatori dei diritti umani".

Nella capitale Usa Shoukry ha in agenda appuntamenti con il segretari di Stato John Kerry, la consigliera presidenziale per la sicurezza nazionale Susan E. Rice e vari esponenti di punta del Congresso. Mentre a Il Cairo, Sewall, che è sottosegretario per i diritti umani, la sicurezza civile e la democrazia, incontrerà vari funzionari di governo. Sewall, che in precedenza è stata a capo del Carr Center for Human Rights Policy alla scuola di governo Kennedy di Harvard, ha dichiarato di avere l'intenzione di "apprendere di più sulle sfide che l'Egitto deve affrontare e i progressi che il Paese ha fatto in questa direzione".

No comment del Dipartimento di Stato Usa - Intanto il Dipartimento di Stato Usa offre le più profonde condoglianze alla famiglia e agli amici di Giulio Regeni. No comment invece sulla possibilità, ventilata dal New York Times, che il caso possa essere oggetto dei colloqui nei prossimi giorni tra Kerry e Sewall con rappresentanti del governo egiziano. "Osserviamo che le indagini ufficiali sull'omicidio di Regeni sono in corso con la partecipazione degli investigatori italiani", si è limitato ad affermare il portavoce.

Ambasciatore egiziano in Italia: "Evitare conclusioni affrettate" - "Sarebbe opportuno evitare di arrivare a conclusioni affrettate relative alle indagini in corso o fare delle accuse e insinuazioni ingiustificate e senza prove". Lo ha detto l'ambasciatore egiziano in Italia, Amr Helmy, confermando che la delegazione investigativa italiana ha svolto "incontri importanti con la controparte egiziana". "L'obiettivo di questi incontri - ha aggiunto - è di svelare la dinamica della morte dello studente italiano ed individuare e punire i reali responsabili di questo atroce crimine".

Ministro egiziano dell'Interno: "E' stato un atto criminale" - "Non trattiamo assolutamente l'italiano come una spia ma come se fosse egiziano. E' un atto criminale". Così il ministro dell'Interno egiziano, generale Magdi Abdel Ghaffar, parlando di Giulio Regeni. "Abbiamo confermato ripetutamente - ha quindi aggiunto - che il signor Regeni non è stato imprigionato da alcuna autorità egiziana".

Ministro: "Corpo scoperto da un tassista" - "Il corpo è stato ritrovato sopra il cavalcavia Hazem Hassan sull'autostrada" del deserto tra Il Cairo e Alessandria "ed è stato scoperto da un autista di taxi la cui vettura era finita in panne". Il tassista "e i suoi passeggeri hanno scoperto il corpo mentre scendevano" dalla vettura "per vedere il guasto".

Ministro: "Nessun coinvolgimento dei servizi segreti" - Il ministro dell'Interno egiziano ha quindi sostenuto che "tutti i nostri apparati si concentrano in gran parte a risolvere questo caso": "Respingiamo tutte le accuse e le allusioni ad un coinvolgimento della sicurezza".