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Hacking Team, inchiesta a Milano: spyware a jihadisti?

La procura indaga su due collaboratori: disposte perquisizioni in una società di Torino

hacker
agenzia

Due ex collaboratori di Hacking Team (società di sistemi sorveglianza attaccata dagli hacker alcuni mesi fa) potrebbero aver venduto all'esterno sistemi spyware poi finiti in mano anche a jihadisti. L'ipotesi investigativa è della Procura di Milano, che ha disposto perquisizioni in una società di Torino, dove è stato scoperto un pagamento effettuato da una società saudita.

La somma di "299.970 euro" versata dalla società saudita Saudi Technology Development alla Mala Srl, creata dagli ex collaboratori di Hacking Team Guido Landi e Mostapha Maanna, come scrive il pm Alessandro Gobbis, sarebbe il "pagamento per la fornitura di servizi relativi a intrusioni informatiche" e in particolare "software per neutralizzare o riprodurre Remote Control System", il programma ideato da Ht. Lo si legge nel decreto di perquisizione.

Tra i possibili committenti dell'acquisto da parte di una società saudita di spyware, che sarebbero stati venduti da due ex collaboratori di Hacking Team, ci potrebbero essere non solo jihadisti ma anche militari stranieri o governi esteri. I dati per creare il software potrebbero essere stati acquistati, dunque, o a fini di spionaggio o anche per ragioni di concorrenza commerciale.