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Lady Camorra condannata: era il boss di almeno cento affiliati nel Napoletano

Dopo l'arresto nell'aeroporto di Ciampino l'8 agosto 2021, il tribunale di Napoli ha inflitto a Maria Licciardi dodici anni e 8 mesi di carcere

Lady Camorra condannata: era il boss di almeno cento affiliati nel Napoletano - foto 1
Tgcom24

Lady Camorra è stata condannata a dodici anni e 8 mesi di carcere.

Per i giudici Maria Licciardi, detta 'a piccerella, era un boss ai vertici del sistema criminale fondato dai fratelli nella città di Napoli. Il suo arresto risale all'8 agosto 2021, quando i carabinieri del Ross la fermarono prima di lasciare l'Italia: era diretta dalla figlia che vive in Spagna.

Il clan dei Licciardi

 Una sentenza del tribunale di Napoli sancisce che Maria Licciardi era a capo dell'associazione camorristica fondata dai fratelli Gennaro, detto "la scimmia", Pietro, "detto Pierino", Vincenzo, "'o chiatto", e Assunta. I Licciardi, con i clan Contini e i Mallardo, sono ritenuti i componenti "nobili" dell'Alleanza di Secondigliano, di cui fa parte una fitta galassia di altri gruppi minori. Almeno cento gli affiliati che prendevano ordini da Maria Licciardi. La condanna a dodici anni e 8 mesi che le è stata inflitta dal gup Antonio Baldassarredi, sarebbe stata più pesante se fosse avvenuta in rito ordinario (quasi venti anni).

 

Ispirò il personaggio di Chanel in "Gomorra"

 Maria Licciardi, soprannominata "a Piccerella" proprio perché la più piccola della famiglia, ha ispirato il capoclan donna, Chanel, nella serie tv Gomorra.

 

L'arresto

 Lady Camorra venne arrestata dal Ros di Napoli nell'aeroporto di Ciampino, l'8 agosto 2021, mentre stava per recarsi a Malaga dove vive la figlia. I pm temevano che stesse per lasciare l'Italia. I carabinieri la fermarono poco prima che si imbarcasse. Anche allora si mostrò fredda e sicura, come si addice a colei che l'antimafia riteneva fosse il boss più potente della città.

 

"Mente fine" e lucida negli affari

 Lady Camorra avrebbe gestito per decenni un vorticoso giro di affari: con lei l'Alleanza di Secondigliano avrebbe rafforzato la sua dimensione imprenditoriale investendo nella produzione e nel commercio di ogni tipo di merce. Business internazionali ma anche gestione minuta della "cassa comune", sosteneva le famiglie degli affiliati detenuti per evitare defezioni e pentimenti. Un pentito la definì "mente fine", per sottolineare la sua lucidità negli affari.

 

Indagine per furto d'arte

 Il suo nome spunta anche nell'indagine sul furto di una preziosissima copia del Salvator Mundi, o Cristo benedicente, un dipinto del 1400 attribuito alla Scuola di Leonardo da Vinci rubato dalla Basilica di San Domenico Maggiore di Napoli e ritrovato dalla Polizia il 16 gennaio 2021, nel quartiere Ponticelli. L'acquisto del quadro e, in seconda battuta, l'individuazione di un acquirente, venne proposto a Maria Licciardi.

 

Scambio elettorale mafioso e minacce "da horror"

 Lady Camorra avrebbe anche fornito appoggio elettorale a un non meglio identificato candidato alle elezioni regionali (poi non eletto). Il metodo mafioso era utilizzato dal lei in prima persona anche per risolvere questioni personali. Sua nipote si fece sfilare da una donna, a cui era sentimentalmente legata, 450mila euro ricavati dalla vendita di una villa di famiglia sul lago Garda. Per risolvere la vicenda si fece accompagnare dalla fidanzata della nipote. Lì prima l'accoltellò e poi la terrorizzò con pesantissime minacce in stile film horror: "...attacco i nipoti tuoi dietro alla macchina e ti faccio piangere senza mazzate...", le urlò per farsi restituire i soldi.

 

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