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Cyberbullismo, dal 2015 sono 397 le denunce

La polizia di Roma vuole sensibilizzare le potenziali vittime e dir loro che si può fermare

E' sempre più allarme in Italia per il cyberbullismo: da gennaio 2015 a settembre 2016 sono state presentate 397 denunce relative a vittime minorenni, soprattutto per ingiurie e minacce.

Lo riferisce la polizia in occasione della nuova campagna di sensibilizzazione #cuoriconnessi. Molti casi riguardano anche la diffusione di materiale pedopornografico e immagini scattate magari in contesti di apparente intimità diffuse in Rete.

I numeri sono impressionanti delle 397 denunce 7 sono per diffamazioni on-line; 144 per ingiurie, minacce o molestie; 13 per stalking; 137 per furto di identità digitale sui social network; 36 per diffusione di materiale pedo-pornografico. In tutto, però, i minori denunciati sono solo 90 di cui la maggior parte per diffusione di materiale pedo-pornografico. Dati che fanno riflettere soprattutto se si considera che 397 denunce significano 397 vittime che hanno sofferto dietro lo schermo di un cellulare o un computer. 

La nuova campagna della polizia è stata presentata di fronte a una platea di circa 1300 studenti romani al teatro Brancaccio di Roma. Le autorità non vogliono accusare nessuno ma vogliono informare chi ne può offrire e dire loro che c'è chi li può aiutare.

Il cyberbullo non è un bullo qualunque che prepotentemente prende di mira la vittima nei corridori della scuola: il cyberbullo può essere chiunque, adulto, adolescente o bambino, maschio o femmina e non lascia scampo alla sua vittima. Lui o lei può colpire ovunque e a qualsiasi ora: la vittima non è sicura nemmeno nella propria casa. Proprio per questo le conseguenze del cyberbullismo possono essere catastrofiche e portare chi ne è vittima alla depressione o peggio. 

Durante l'evento è intervenuto anche il capo della polizia Franco Gabrielli dichiarando: "Le istituzioni pensano di dotarsi di uno strumento repressivo come il reato sul cyberbullismo. Più che avere un approccio a trovare il colpevole e metterlo in carcere dobbiamo fare un grande sforzo culturale di vicinanza, stare vicini alle vittime e creare le condizioni perchè gli altri non diventino carnefici". In rete è stato anche lanciato il sito nocyberbullismo.it per cercare di informare il pubblico, genitori in primis, sui segnali di disagio che le vittime possono manifestare.

Polizia di Stato e Unieuro insieme contro il cyberbullismo Polizia di Stato e Unieuro scendono in campo insieme per il progetto #cuoriconnessi attraverso una campagna a livello nazionale, patrocinata dalla Camera dei Deputati e rivolta agli adolescenti e alle loro famiglie, che prevede la proiezione del nuovo suggestivo docufilm su fatti realmente accaduti. L'iniziativa partirà dal teatro Brancaccio di Roma e farà tappa nelle città di Milano, L'Aquila, Bologna, Reggio Calabria, Verona e Torino, dove si rivolgerà direttamente agli studenti all'interno di teatri e scuole. Nella Capitale in sala saranno presenti circa 1.300 studenti.

L'obiettivo è fornire consigli utili per un uso consapevole e responsabile della tecnologia e far comprendere le conseguenze che questo fenomeno può generare nella vita di un ragazzo, considerando che i messaggi, le immagini e i video caricati in rete si diffondono in maniera incontrollata e restano presenti nel web per sempre.

L'iniziativa vuole sensibilizzare e prevenire episodi di cyberbullismo, attraverso un'opera di responsabilizzazione in merito all'uso della parola, che a volte “fa più male delle botte”.

Il progetto prevede inoltre un sito informativo realizzato ad hoc - già online - nocyberbullismo.it, una formazione specifica per i dipendenti Unieuro e una campagna informativa rivolta ai clienti dei 480 punti vendita presenti su tutto il territorio nazionale. E' inoltre in programma una pubblicazione dedicata che sarà presto disponibile nei negozi della catena.