Missione spaziale "made in Italy"
Tutto pronto per il lancio della sonda
Nella base californiana di Vandenberg, è tutto pronto per il lancio del primo satellite di Cosmo-SkyMed, la missione spaziale più grande mai intrapresa dall'Italia.
L'operazione prevede l'invio di una serie di apparecchiature che permetteranno di osservare la Terra, per attività di monitoraggio di frane e alluvioni, sorveglianza di incendi e terremoti, controllo di coste e porti. Il secondo satellite della "costellazione" è pronto per il lancio, che potrebbe essere effettuato entro l'anno.
Il lancio è stato confermato per le 19.21 di giovedì 7 giugno (le 4.21 di venerdì 8 in Italia).
''E' il primo satellite del tutto italiano per l'osservazione della Terra'', ha detto il presidente dell'Agenzia Spaziale Italiana (Asi), Giovanni Bignami. E Cosmo-SkyMed, ha aggiunto, ''è senza dubbio il programma spaziale più grande che abbia mai fatto l'Italia, sia per dimensioni che per costo e impegno''. Si tratta infatti di un programma da un miliardo di euro ed è il primo programma duale mai promosso dall'Italia, studiato cioè per essere utilizzato all'80% a scopi civili e per il 20% a scopi di difesa.
La tecnologia di Cosmo-SkyMed, basata sul radar attivo in banda X, è un fiore all'occhiello della tecnologia italiana. ''I radar in banda X - rileva Bignami - fanno parte della grandissima tradizione italiana nel settore dei radar che si è sviluppata nel secondo dopoguerra''. Radar italiani basati su un principio analogo sono al lavoro nel Sistema Solare, dove stanno osservando Marte, alla ricerca dell'acqua liquida, e Venere, per studiare le caratteristiche dell'effetto serra. Altre caratteristiche uniche di Cosmo-SkyMed sono la risoluzione spaziale molto alta, nell'ordine del metro, e l'alta frequenza che, a intervalli di poche ore, permette di avere immagini aggiornate dello stesso sito. Per tutti questi motivi, osserva ancora Bignami, Cosmo Sky-Med ''è una missione unica al mondo'' e ''caratterizzata da una forte dimensione internazionale''.