L'indagine di Altroconsumo fotografa la rivincita del second hand: da scelta imbarazzante a mossa furba. Otto italiani su dieci hanno fatto almeno un affare nell'ultimo anno
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Gli italiani rispondono ai rincari scegliendo sempre di più l'usato, un mercato che adesso vale 27 miliardi di euro, pari all'1,2% del Pil nazionale. Sono oltre 27 milioni le persone che nel 2024 hanno scelto questa modalità di consumo, rendendo il second hand il terzo comportamento sostenibile più diffuso nel Paese. Lo rivela un'indagine di Altroconsumo condotta su 1.460 cittadini tra maggio e settembre 2025, che fotografa un vero cambiamento culturale: quello che fino a pochi anni fa era considerato un tabù è oggi diventato una scelta mainstream.
L'80% degli intervistati riconosce che acquistare e vendere prodotti di seconda mano ha un impatto benefico sull'ambiente, mentre il 66% sostiene che non vale la pena comprare oggetti nuovi che verranno utilizzati solo di rado. Non è solo una questione di sostenibilità: è un nuovo modo di intendere il consumo, dove risparmiare non è più solo una necessità ma un valore che accompagna la responsabilità ambientale.
Otto intervistati su dieci hanno acquistato almeno un prodotto di seconda mano nell'ultimo anno, e il 44% cerca prodotti usati almeno una volta al mese. La spesa media annua si attesta sui 219 euro per chi acquista, mentre chi vende guadagna mediamente 181 euro. Oltre la metà di chi ha utilizzato il mercato dell'usato ha comprato più di tre articoli negli ultimi dodici mesi.
Il digitale domina le transazioni: il 54% delle operazioni è avvenuto online da un privato tramite siti o piattaforme come Vinted e Subito.it, l'11% in negozi virtuali e solo il 35% in punti vendita fisici. Interessante notare che in un terzo dei casi venditore e acquirente si trovavano nella stessa città, segno che anche la dimensione locale resta importante.
Il settore più gettonato è quello composto da abbigliamento, scarpe e accessori moda, scelto dalla metà degli intervistati. Seguono libri, fumetti, CD, DVD e vinili, poi gli articoli per la casa, dai mobili alle decorazioni fino al materiale per il fai-da-te. Anche il settore ludico registra buoni livelli di interesse, mentre smartphone e articoli per attività sportive chiudono la classifica dei prodotti più ricercati.
Sul fronte economico, nel 63% dei casi i prodotti usati erano in vendita a un prezzo negoziabile. Il 59% degli acquirenti ha pagato meno rispetto alla cifra iniziale, con uno sconto medio del 23%. Considerando solo i prodotti venduti a prezzo negoziabile, la percentuale di chi ha ottenuto uno sconto sale all'86%. I metodi di pagamento più utilizzati sono quelli digitali: sei intervistati su dieci hanno utilizzato carta di credito, bonifici, PayPal o altri sistemi elettronici.
I problemi sono rari: solo il 4% degli acquirenti ha segnalato piccoli inconvenienti, come condizioni peggiori dei prodotti rispetto a quanto pubblicizzato o costi extra. La soddisfazione complessiva è molto elevata: su una scala da uno a cento, il livello medio di gradimento è 83, con tre acquirenti su quattro che promuovono l'esperienza. Il fattore decisivo è il prezzo finale.
Tre intervistati su dieci hanno venduto almeno un prodotto di seconda mano negli ultimi dodici mesi. Sono soprattutto i giovani under 34 a trainare questo mercato, mentre le donne sotto i 43 anni risultano le più attive nella vendita. Le persone over 59 risultano le più restie sia ad acquistare che a vendere.
Tra chi ha venduto, il 44% ha puntato sull'abbigliamento, calzature e accessori moda. Seguono libri, fumetti, CD, DVD e vinili al 12% e giochi e videogiochi all'8%. Il 43% dichiara di aver ceduto più di tre articoli nell'ultimo anno, con un guadagno medio complessivo di 181 euro.
Il 78% degli articoli messi in vendita è stato proposto a una cifra negoziabile. Quasi due terzi sono stati ceduti a un prezzo inferiore a quello iniziale, con uno sconto medio del 19%. Il 57% delle vendite è stata conclusa direttamente con l'acquirente, mentre chi vende tende ad affidarsi di più alle piattaforme rispetto a chi acquista, probabilmente perché il ruolo di mediazione del sito ispira maggiore fiducia. Anche nella vendita solo il 3% ha segnalato problemi imprevisti, con una soddisfazione globale pari a 84 su 100.
Quasi quattro intervistati su dieci hanno già acquistato un prodotto ricondizionato, con gli smartphone in testa scelti dal 59%, seguiti da computer e tablet al 31% e piccoli elettrodomestici al 25%. A influenzare maggiormente questa scelta sono il genere e l'età: i maschi sotto i 26 anni hanno maggiori probabilità di aver già acquistato un prodotto ricondizionato, con una quota del 48%, mentre le donne oltre i 61 anni risultano le meno propense.
Quasi la metà dei partecipanti ritiene che i prodotti ricondizionati siano affidabili quanto quelli nuovi, quota che sale al 58% tra chi li ha già acquistati contro il 41% di chi non lo ha mai fatto. Un possibile freno alla scelta? Il prezzo. Per il 30% la differenza tra un ricondizionato e un prodotto nuovo non è ancora abbastanza vantaggiosa da rendere l'acquisto davvero conveniente.
Non mancano alcune resistenze. Il 37% degli intervistati percepisce ancora rischi, come la possibilità di incappare in truffe o di ricevere merce in cattivo stato, una sensazione più diffusa tra chi non ha mai acquistato prodotti usati (53%) rispetto a chi li ha già acquistati (31%). Inoltre, il 24% ammette di provare disagio all'idea di acquistare qualcosa che è già stato utilizzato da altri. Ma la maggioranza concorda sul fatto che alcuni prodotti usati siano quasi come nuovi.