mentre si valuta l'ipotesi dell'ora legale perenne

Il business dei cambi d'orario, chi ci guadagna e chi ci perde dal mantenimento dello status quo

In ballo non ci sono solo i 190 milioni di risparmio energetico italiani: dai consulenti IT ai produttori di caramelle, ecco chi vince e chi perde

17 Nov 2025 - 12:58
 © Istockphoto

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Il mantenimento dell'ora legale rappresenta un paradosso economico e sociale. Se da un lato l'Italia riesce a risparmiare parecchio (190 milioni di euro annui nel periodo 2022-2024 secondo i calcoli di Terna), dall'altro l'Europa e gli Stati Uniti affrontano costi sanitari, di sicurezza e di produttività che, secondo le stime, superano di gran lunga questo vantaggio. L'Unione Europea ha proposto l'abolizione dell'alternanza ora solare-ora legale, ma il processo si è arenato dal 2019 per la mancanza di un accordo tra gli Stati, lasciando in vigore lo status quo che avvantaggia alcuni settori a spese della salute pubblica e delle finanze aziendali.

I guadagni per sistemisti e tecnici IT Uno dei beneficiari meno evidenti del mantenimento del cambio d'orario è il settore IT, in particolare le aziende di software e consulenza. Il cambio d'ora crea confusione e malfunzionamenti (i cosiddetti bug) nei sistemi digitali. Computer, server e app sono programmati per cambiare l'orario automaticamente in date specifiche.

Per capire e il costo di questa instabilità basta guardare quanto avvenuto negli Stati Uniti nel 2007. In quell'anno, una nuova legge modificò le date di inizio e fine dell'ora legale (che in America si chiama DST, Daylight Saving Time). Questa modifica, apparentemente banale, ha costretto le aziende a spendere circa 350 milioni di dollari per riprogrammare milioni di software e dispositivi.

I continui malfunzionamenti richiedono l'intervento di consulenti informatici specializzati pagati con tariffe elevate (tra i50 e i 100 euro l'ora). A ciò si aggiungono i costi di coordinamento internazionale. Quando l'ora legale non è allineata tra l'Europa e gli Usa (a volte con scarti di tre settimane), le aziende globali e i mercati finanziari spendono cifre extra per coordinare operazioni e scambi. In sostanza, l'instabilità del calendario genera lavoro e guadagni costanti per chi ripara i sistemi.

L'industria delle caramelle e altri beneficiari silenziosi Oltre al settore IT, esistono piccole nicchie che traggono vantaggio da ogni minuto di luce extra serale fornito dall'ora legale. Negli Stati Uniti, l'industria dei dolciumi avrebbe esercitato pressioni per estendere il DST fino a dopo Halloween (a fine ottobre) in modo da garantire più ore di luce per il "dolcetto o scherzetto" e, di conseguenza, aumentare le vendite.

Se l'Italia risparmia sull'illuminazione, non tutti gli studi confermano un risparmio globale. Alcune analisi suggeriscono che l'ora legale potrebbe causare un aumento dei consumi energetici per aria condizionata alla sera (in estate) o per il riscaldamento al mattino (in primavera/autunno) per compensare l'ora anticipata, avvantaggiando quindi i fornitori di gas/elettricità.

I costi nascosti in salute e produttività I veri perdenti del mantenimento del ping pong ora solare-ora legale sono la salute pubblica e l'efficienza aziendale, con costi quantificabili in miliardi. Il cambio d'orario è associato a un aumento del 10% degli infarti nei giorni successivi (l'incremento raggiunge picchi del 24% nel lunedì post-cambio secondo il Journal of the American Heart Association, 2014) e a un aumento dei ricoveri ospedalieri del 3% (secondo Analisi mediche della Michigan Medicine).

Uno studio della London School of Economics ha stimato un costo di 750 euro pro capite all'anno in Germania considerando salute, benessere e produttività. Gli Usa registrano circa 30 morti all'anno per incidenti stradali legati al cambio, con un costo sociale di 275 milioni di dollari.

La mancanza di sonno e la stanchezza cronica costano caro alle aziende: la perdita di produttività dovuta al fenomeno del "cyber-loafing" (dipendenti che perdono tempo online per colpa della stanchezza) è stimata in 434 milioni di dollari annui solo negli Stati Uniti. 

I settori di commercio e ristorazione sono poi particolarmente penalizzati dal ritorno all'ora solare. L'abolizione dello status quo e l'adozione dell'ora legale permanente, allungando le ore di luce serali, aumenterebbe invece i consumi nel commercio al dettaglio, ristorazione e turismo.