Barcellona, Piquè e lʼaddio alla Spagna: "Non mi ha buttato fuori la marionetta di Perez"
Il centrale catalano: "Nel 2014 volevo smettere di giocare"
Gerard Piqué tuona in conferenza stampa. Nel giorno in cui è stata presentata la sfida al Manchester City del suo ex allenatore e mentore, Pep Guardiola, il centrale del Barcellona è tornato a parlare del suo addio alla Nazionale, avvenuto dopo la vittoria in Albania. "La mia decisione di lasciare la Spagna è ferma. Ho letto che sarei stato influenzato da Twitter, dai giornali e dalla marionetta di Florentino Perez. Ma non è così".
Il difensore catalano ha voluto far luce sulla sua scelta di dire basta con la Spagna dopo i mondiali di Russia 2018. "Non era mia intenzione comunicarlo in quel momento – ha detto Piqué – ma si è creata una situazione tale per cui ho preferito comunicarlo subito. Nessuno mi ha buttato fuori, è stata una decisione che ho preso autonomamente: dopo 10 anni credo sia il momento giusto per lasciare". Il calciatore ha direttamente parlato della "marionetta" di Folrentino Perez, ovvero il direttore del sito 'Ok Diario', Eduardo Inda. Il giornalista non ha mai nascosto un legame col presidente del Real, anche quando è stato direttore del quotidiano sportivo 'Marca'. L'impegno di Piquè con la Roja terminerà nel 2018: "Sarò a disposizione del ct se vorrà convocarmi per il prossimo mondiale e se riusciremo a qualificarci. Ma non proseguirò, è il momento di guardare avanti e lasciare il posto alle nuove generazioni".
Piqué ha anche dichiarato che dopo il mondiale del 2014 aveva deciso di smettere: "Ho seriamente pensato di lasciare la Nazionale, il Barcellona e il calcio. Non avevo più stimoli per proseguire. Lo avevo anche detto a Del Bosque e Claramunt, poi è arrivato Luis Enrique e mi ha convinto. Mi ha fatto messo subito a mio agio e adesso mi sento più completo che mai. Il mio obiettivo è di fare più anni possibili in questa condizione".
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