Sia il cantante che sua moglie più volte avevano accennato a un presunto "patto suicida". Parole che ora vengono rilanciate anche da un libro scatenando teorie del complotto, che però vengono smentite dalla famiglia e dalla dinamica dei soccorsi
© Ansa
Succede un po' quasi inevitabilmente con ogni leggenda del rock e in generale della musica, quando si arriva al momento dell'estremo saluto. Dopo il decesso arriva quasi sempre il momento in cui si apre il giallo sulla morte dell'artista. C'è chi giura che Jim Morrison sia ancora vivo e abbia inscenato la sua fine e chi da sempre favoleggia di isole lontane dove Elvis Presley e compagnia dimorerebbero lontani da occhi indiscreti. Anche quando si accetta la morte dell'icona poi, c'è sempre chi sospetta che la spiegazione ufficiale nasconda in realtà qualche segreto nascosto: ecco quindi nascere l'ipotesi che Jimi Hendrix sia stato costretto a ingerire una quantità letale di droghe da qualcuno che lo voleva morto, mentre il simbolo del blues Robert Johnson, ufficialmente scomparso per un avvelenamento da stricnina, sarebbe stato ucciso dal marito geloso di una donna con cui aveva una relazione. La lunga lista di presunte morti sospette ora si arricchisce giocoforza del nome di Ozzy Osbourne, scomparso secondo una teoria che sta circolando in rete per eutanasia. Un'ipotesi corroborata anche da precedenti dichiarazioni dell'ex voce dei Black Sabbath.
In una storia su Instagram dell'11 luglio Kelly Osbourne, quarantenne figlia di Ozzy, aveva criticato aspramente un video generato dall'intelligenza artificiale in cui suo padre sembrava affermare di stare per morire: "C'è questo video che gira sui social media. Dovrebbe lui ma è un'intelligenza artificiale. Ha una voce che ricorda quella di David Attenborough. E inizia dicendo: 'Non ho bisogno che un medico mi dica che morirò. So che morirò'. Che vi prende? Perché sprecate il vostro tempo a fare un video come questo? Ozzy ha il Parkinson ma non sta morendo". Purtroppo le condizioni del cantante peggiorarono di lì a poco, fino alla morte di qualche giorno fa. Ma il video è stato rilanciato di recente soprattutto per la parte in cui Kelly smentisce l'idea che tra i suoi genitori esistesse un "patto di morte", come suggerito più volte dalla moglie di Osbourne, Sharon: "Quella era solo una boutade che mia madre ha detto una volta per attirare l'attenzione. Basta". Ma in che cosa consisterebbe questo presunto patto?
Sharon Osbourne parlò del piano suo e di suo marito per la prima volta nel 2007 al Mirror: "Io e Ozzy siamo assolutamente giunti alla stessa decisione. Crediamo fermamente nell'eutanasia e perciò abbiamo elaborato un piano per andare in un centro di suicidio assistito in Svizzera se mai dovessimo avere una malattia che colpisce il cervello. Se io o Ozzy dovessimo mai ammalarci di Alzheimer, è finita: saremmo fuori dai giochi". Nella stessa intervista poi Sharon assicurò di aver parlato dell'ipotesi anche ai figli, dopo averli riuniti solennemente attorno al tavolo della cucina: "Abbiamo espresso loro i nostri desideri e hanno accettato di farlo". Nel podcast The Osbournes del 2023 poi, sempre la donna, dichiarò che l'eutanasia era "ancora un piano" sia per lei che per il cantante di Crazy Train, cui nell'occasione chiese: "Pensi che soffriremo?".
Va ricordato poi che la possibilità di finire i propri giorni con l'eutanasia sia stata caldeggiata dalla stessa voce che ci ha regalato Paranoid e War Pigs. Nel 2014 fu infatti proprio Ozzy a dichiarare che il suicidio assistito sarebbe stata un’opzione in caso di “condizioni potenzialmente letali”. Una soluzione estrema cui si accenna pure nella nuova biografia dell'artista, pronta ad arrivare a giorni anche sugli scaffali delle librerie italiane col titolo Ozzy, la storia firmata da Ken Paisli. La nuova edizione aggiornata del libro si sofferma ovviamente sulla morte, evidenziando i presunti punti oscuri dietro al decesso. Paisli prende in esame le dichiarazioni cui abbiamo fatto già riferimento, interrogandosi anche sulle circostanze in cui sono stati richiesti i soccorsi, sulla tipologia di malattia da cui era affetto Ozzy, fino alla comunicazione della morte da parte della sua famiglia. Tutte teorie comunque da prendere con le pinze, soprattutto se si danno per buone le dichiarazioni ufficiali di chi era vicino all'ex Sabbath nei suoi ultimi minuti di vita.
Secondo il Daily Mail l'elisoccorso sarebbe arrivato martedì mattina intorno alle 10.30 in un campo vicino a Welders House, la villa del cantante, atterrando sul prato della proprietà. Poi si sarebbe provato a tenere in vita Ozzy per due ore, prima della conferma dell'avvenuto decesso. Ad assistere all'arrivo dei soccorsi ci sarebbe stato un residente, che ha preferito restare anonimo, e che ha dichiarato sempre al Mail: "Sono uscito per dare un'occhiata e ho visto che stava atterrando vicino alla casa di Ozzy". Una versione confermata anche da un portavoce dell'azienda che offre soccorso attraverso i propri elicotteri, che ha dichiarato alla medesima testata: "Possiamo confermare che il nostro mezzo è stato inviato sul posto per fornire cure intensive avanzate in seguito a un incidente avvenuto ieri vicino a Chalfont St Giles". Insomma il giallo sulla morte del "Principe delle tenebre" sembrerebbe più una scusa per parlare ancora un po' di un uomo che ha sempre fatto discutere. Un personaggio che forse ci dispiace pensare sia andato via così, in un modo probabilmente troppo "normale" per uno come lui.