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Ecco le favole di Luxuria

"Sono le storie di chi vuol cambiare"

È la transgender più famosa d'Italia, la stessa Italia che l'ha conosciuta prima come ospite di trasmissioni tv, poi come politico e infine come vincitrice dell'isola dei famosi.

Ora Vladimir Luxuria appare nelle inedite vesti di autrice di favole, "Le favole non dette". "Ho messo tutta me stessa per raccontare le storie di persone che non si sentono a loro agio nel proprio corpo - dice a Tgcom - E adesso il mio sogno è il teatro".

La bimba che non resiste all'impulso di liberare ogni animale che vede in gabbia e un giorno libera la donna-uomo prigioniera di un circo; il ragazzino che parla con il vulcano; il bambino che si imbarca per raggiungere il paese delle libertà; e Pinocchio che, invece che da burattino a bambino, vuole trasformarsi da bambino in bambina. Queste sono solo alcune delle storie che animano il libro.

Come mai hai scelto proprio le favole come genere?
Queste storie sono quelle che per molto tempo non si sono potute raccontare, quelle di persone che non si sentono a proprio agio nel corpo che madre natura gli ha dato e che hanno deciso di affrontare una trasformazione. Come la bestia che vuole diventare bella, il rospo che vuole diventare principe. E questo mi ha ispirato questa forma di racconto.

Hai detto che il libro ha preso forma durante la tua permanenza sull'isola. 
Le storie erano già decise prima di partire, là ho avuto modo di sviscerare le vicende anche grazie al molto tempo e all'habitat ideale: niente distrazioni e come sottofondo solo i rumori della natura. Non ho potuto scriverle lì perché ci era vietato di portare sia libri che carta e penna, ma le ho scritte nella mente e devo dire che ho scoperto di avere una memoria incredibile perché quando sono tornata mi sono ricordata tutto.

(Nella pagina seguente Vladimir parla delle discriminazioni, dei soprusi subiti e dei suoi sogni per il futuro)
La foto di Vladimir è di Jurek Kralkowski

Queste favole non sono per bambini ma in compenso molte hanno i bambini come protagonisti. Come mai?
Se le persone che consideriamo diverse cercassimo di immaginarle viste dagli occhi dei bambini forse saremmo meno duri e più aperti al dialogo.

Hai indicato come lettori di riferimento soprattutto gli adolescenti. Come mai?
Spero che queste favole possano servire a qualcosa contro il bullismo che spesso emerge in quell'età. Io l'ho vissuto sulla mia pelle. Quando andavo alle superiori e ho dichiarato la mia transessualità, soprattutto durante l'ora di educazione fisica, quando i maschietti si sentono in dovere di affermare ancora di più la loro virilità, mi capitava che mi facessero la pipì nelle scarpe e altre amenità.

Non credi sia un pubblico molto difficile da raggiungere?
Ovviamente non credo di avere la bacchetta magica ma se, grazie alla mia popolarità che può essere data anche dalla partecipazione a un reality, qualche ragazzo si incuriosisce e si avvicina a queste favole o legge un libro per la prima volta, allora sarebbe una bella vittoria contro l'ignoranza.

Come è cambiata la tua vita dopo l'isola?
Intanto mi è cambiato il girovita! Non riesco nemmeno più a mangiare come prima. E devo dire che qualche chilo in meno mi ha femminilizzato i tratti. Ma soprattutto godo di una simpatia un po' più trasversale, anche politicamente. Ovviamente chi mi odiava prima continua a odiarmi, ma pazienza. 

La protagonista della prima favola è Barbara, una bambina che per prima tende una mano di aiuto a una donna-uomo da sempre derisa e sfruttata da un circo. Hai mai trovato una tua Barbara?

Ci sono stati momenti della mia vita in cui mi sono sentita una outsider senza futuro, senza sbocco professionale, una che nonostante andasse molto bene a scuola non avrebbe potuto trovare un lavoro. Ho tentato di non farmi abbattere e devo ammettere che sono state fondamentali le mie "Barbare", persone che mi hanno teso la mano. Le ho trovate in insegnanti dalla mentalità più aperta, in amici e in parenti.

Showgirl, politica, scrittrice... Cosa sogni per il futuro?
Mi piacerebbe che il libro andasse bene perché ho già altre idee. Ma il sogno nel cassetto è il teatro. Per il momento c'è l'idea di un adattamento teatrale di queste favole. Faremo due date a luglio, a Sarzana e Roma.

E tu cosa farai in questi spettacoli?
Io sarò una favolosa narrante.

Massimo Longoni