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Sciopero generale 26 ottobre: anche la scuola protesta

Venerdì 26 le città italiane saranno nel caos. Lo sciopero generale riguarda i tutti i comparti e categorie pubbliche e private, compresa la scuola. Ecco tutte le informazioni sulla giornata.

Sciopero generale 26 ottobre: anche la scuola protesta - foto 1
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Dai trasporti alla scuola passando per la sanità e le poste: si preannuncia un venerdì da incubo per le nostre città.

Il 26 ottobre è infatti il giorno dello sciopero generale indetto dai sindacati di base in tutti i settori pubblici e privati.

Sciopero 26 ottobre: scuola, lezioni a rischio
Per quanto riguarda la scuola, come ricorda Skuola.net, lo sciopero generale è stato proclamato dall'associazione sindacale USI e coinvolgerà anche le sigle sindacali CUB, SGB, SI COBAS, USI – AIT, SLAI COBAS, SISA (Sindacato Indipendente Scuola e Ambiente) e l'organizzazione sindacale CUB SUR relativamente ai settori scuola, università e ricerca. La regolarità delle lezioni del prossimo venerdì potrà essere quindi compromessa. Lo sciopero generale coinvolge non solo gli insegnanti, ma anche il personale ATA, che denuncia attraverso un comunicato del Sindacato Generale di Base (SGB): “Il personale ATA continua a pagare il prezzo più alto delle continue riforme peggiorative della scuola messe in atto da tutti i governi degli ultimi vent'anni. “ Tra le richieste che porta avanti la protesta, “aumenti veri in busta paga, assunzioni che ripristinino organici sufficienti, il rispetto della dignità del personale ATA, il diritto al pensionamento a 60 anni o con 35 anni di contributi”.

I motivi dello sciopero generale del 26 ottobre
Ma quali sono i motivi che accomunano i lavoratori in questo sciopero generale? Le associazioni sindacali di base chiedono: - Aumentare salari e pensioni, reddito garantito, ridurre l'orario di lavoro a parità di salario, abolire il jobs act, salute e sicurezza sul lavoro - Investimenti pubblici su ambiente e territorio per aumentare l'occupazione - Pensione a 60 anni o con 35 anni di contributi, - Diritto universale a salute, abitare, scuola e mobilità pubblica - Rappresentanza sindacale con elezioni libere, democratiche aperte a tutte le liste. Difesa del diritto di sciopero e di manifestazione - Contro la guerra e le spese militari - Abolire le disuguaglianze salariali, sociali, economiche, di genere per tutti.

Sciopero del 26 ottobre, si va a scuola?
Vista la portata dello sciopero, gli studenti potrebbero rischiare di non trovare i professori e il personale ATA a scuola. In questo caso, sono giustificati per non andare a scuola? In realtà, no: qualora uno studente scelga di non andare a scuola, nonostante lo sciopero generale, dovrà portare la giustificazione. Infatti, anche se le lezioni potrebbero subire cambiamenti o sospensioni, l'obbligo di presenza per gli alunni è comunque sempre valido. Gli studenti infatti non sono lavoratori, e non possono quindi appellarsi al diritto di sciopero. E' possibile però che l'istituto, in caso di massiccia partecipazione allo sciopero, decida di sospendere le lezioni e di chiudere la scuola: in questo caso la comunicazione viene data con apposita circolare, e per gli studenti non sarà necessaria la giustificazione.

Sciopero 26 ottobre: trasporti e sanità
Lo sciopero è stato indetto dalle sigle sindacali CUB, SGB, SI COBAS ed USI- AIT per quanto riguarda la sanità. Ma sarà un venerdì nero anche per i trasporti. Aderisce allo sciopero il Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane dalle 21 del 25 ottobre alle 21 del 26 ottobre 2018 (eccetto i servizi essenziali previsti in caso di sciopero nei giorni feriali dalle ore 6 alle ore 9 e dalle ore 18 alle ore 21). Partecipano anche Italo e Trenord, anche in questo caso saranno tuttavia rispettate le fasce orarie di garanzia dalle 6 alle 9 e dalle 18 alle 21. A Roma sciopera il trasporto locale Atac e le linee periferiche gestite dalla Roma Tpl, mentre a Milano aderisce Atm. In entrambe le città saranno attivi i trasporti nelle fasce orarie di garanzia (fino alle 8,30 e dalle 17 alle 20 a Roma, dalle 8,45 alle 15,00 e 18,00 al termine del servizio a Milano).