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Lotta ai tumori del sangue, basta riattivare il gene sentinella

La scoperta del San Raffaele di Milano contro leucemia e mielomi

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Riattivare il gene sentinella che elimina le cellule impazzite è la strada per combattere i tumori del sangue. Questo il risultato di uno studio coordinato dal San Raffaele di Milano e pubblicato su Nature Medicine. La ricerca è stata finanziata dall'Associazione italiana per la ricerca sul cancro (Airc) e dalla Fondazione Cariplo.

La chiave in una proteina - L'équipe di ricerca ha scoperto che le cellule tumorali ematologiche - che causano leucemie, mielomi e linfomi - spengono un gene sentinella, lo YAP 1.

I ricercatori hanno poi identificato una proteina - STK4 - responsabile dello spegnimento di YAP 1 e scoperto che l'inattivazione di questa proteina ripristina i livelli di YAP1, inducendo la morte di cellule tumorali ematologiche.

Agire sui geni per evitare effetti collaterali - L'evoluzione della terapia personalizzata in ambito oncologico ha portato negli ultimi dieci anni a progressi notevoli, soprattutto nello sviluppo di molecole che possano colpire i geni oncogeni, cioè responsabili della crescita del tumore, riducendo con la loro attività selettiva i pesanti effetti collaterali della chemioterapia convenzionale. Questa scoperta suggerisce che si può agire anche sui geni oncosoppressori, riattivandone l'attività difensiva.

Giovanni Tonon, tra gli autori della ricerca, spiega: "Questo lavoro apre la strada allo studio di terapie che possano, spegnendo l'attività della molecola STK4, riattivare il ruolo fondamentale del gene sentinella che induce la morte delle cellule tumorali ematologiche, sfruttando un tallone d'Achille dei tumori".