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Incontro con il sassofonista Dimitri Grechi Espinoza

Il musicista sarà ospite alla 41esima edizione di Bergamo Jazz

Incontro con il sassofonista Dimitri Grechi Espinoza - foto 1
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Al via giovedì 21 marzo l'edizione 2019, sarà la 41esima, di Bergamo Jazz.

Il festival ormai da molti anni ha ritagliato uno spazio di primo piano a livello internazionale nella scena jazzistica. Merito anche dei vari direttori artistici, che hanno forgiato una manifestazione che ha portato un considerevole numero di musicisti ad esibirsi nel corso degli anni. Da Paolu Fresu a Uri Caine a Enrico Rava, per arrivare all'attuale direttore artistico Dave Douglas, da quattro anni al timone di Bergamo Jazz, tutti hanno fatto si che le manifestazione mantenesse un alto livello qualitativo grazie a nomi già affermati, ma anche alla valorizzazione dei giovani talenti. Giovedì 21 alle 18 toccherà al sassofonista Dimitri Grechi Espinoza, aprire un festival che anche quest'anno presenta artisti di grande interesse. Dimitri presenterà il suo progetto "Re-creatio", in sax solo in una location per lui inconsueta, come il Museo della Cattedrale. Proprio Dimitri, gradito ospite a "Jazz Meeting", parla del fascino e anche delle insidie di questa performance...

"Innanzitutto", dice il musicista, "'Re-creatio' è un progetto nato per spazi ampi come le cattedrali, dal momento che è fondamentale l'acustica e l'eco naturale della musica; essendo però il Museo Della Cattedrale un spazio diverso, con un riverbero più contenuto, dovrò avvalermi di un piccolo amplificatore. Il mio progetto si basa su un riverbero molto 'lungo', che abbisogna di location particolari".

Come è nato il progetto?
Il progetto Oreb è nasce dal nome del monte dove Mosè, secondo la tradizione biblica, si incontrò con Dio, ma Oreb è anche il luogo sul quale il profeta Elia, stanco e disgustato per aver troppo ucciso, incontra la voce silenziosa di Dio. Un nome che mi era stato suggerito perché ha anch'esso una dimensione spirituale di avvicinamento a Dio, inoltre è una musica adatta per essere proposta in spazi ampi, in strutture sacre come chiese che hanno un grande riverbero. Un cammino che intrapresi anche per me stesso, per arricchire la mia dimensione spirituale, poi negli anni ho capito che il progetto poteva essere utile anche per le persone che assistevano alle mie performance; è il percorso che intendo portare avanti anche nei prossimi anni e che vorrei continuare a proporre al pubblico. Sono cresciuto con il jazz ed una dei musicisti fondamentali è stato per me John Coltrane, che ha anche lui orientato la sua ricerca nella musica verso un qualcosa di spirituale. Secondo me ogni musicista dovrebbe proporre musica universale, che aiuta a ritrovare se stessi.

Sempre giovedì alle 21 al Teatro Sociale il concerto per festeggiare i 75 anni di Gianluigi Trovesi, Bergamasco doc e musicista apprezzato a livello internazionale. Serata con un doppio concerto alle 21 in quintetto, ospite il Pianista Anat Fort, il secondo con la Bergen Big Band, ospiti Manfred Shoof alla tromba e Annette Maye ai clarinetti.​