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Def, impatto sarà debole: Pil +0,3% Irap giù del 10% con tassa su rendite

Eʼ quanto emerge da Programma nazionale di riforme allegato al provvedimento allʼesame del Consiglio dei ministri. Dalle privatizzazioni entrate per 12 mld, altri 6 mld con la spending review

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Il Consiglio dei ministri ha approvato il Def, il Documento di Economia e Finanza. Privatizzazioni avanti tutta (12 miliardi l'anno) e un rapporto debito-Pil che inizia a scendere (ma solo dal 2015) grazie ad una ripresa vista però meno forte dell'1,1% del governo precedente (+0,8% la previsione del Def per il 2014) ma che, grazie alle riforme si rafforzerà.

Confermati 80 euro da maggio in busta paga - E' l'intervento più atteso, quello sul quale il governo gioca la sua credibilità. Un calo delle tasse che porti ad una cifra di circa 80 euro in più in busta paga ai lavoratori intorno ad un reddito di 23.000. Da maggio a dicembre la misura costa 6,6-6,7 miliardi. 10 miliardi l'anno a partire del 2015. Il decreto col quale si sostanzierà il taglio arriva il 18 aprile sul tavolo del Cdm.

Intervento anche sugli incapienti - Lo sconto (anche se non fiscale) dovrebbe portare un contributo anche agli incapienti. Sarebbe già stata individuata la soluzione tecnica.

Stangatina sulle banche e le quote Bankitalia - Il governo intende innalzare dal 12% al 24-26% l'imposta sulle quote di via Nazionale detenute dalle banche. Protesta l'Abi.

Taglio del 10% sull'Irap - Per le aziende il governo intende intervenire sull'Irap: l'imposta regionale sulle attività produttive. La sforbiciata sarebbe del 10% annuo quindi partendo nel 2014 a circa metà anno sarebbe la metà.

C'è la copertura per l'Irap - I poco piu' di 2 miliardi che costa il taglio all'Irap arriva dall'aumento delle rendite finanziarie. Con un'aliquota che passa dal 20 al 26%.

Tagliati stipendi a manager pubblici - Manager (ma anche dirigenti) pubblici a rischio. Si punta ad inserire un tetto ai loro stipendi: non potranno prendere più del presidente della Corte di Cassazione (poco più di 300.000 euro l'anno). Ma si potrebbe scendere anche più giù: 239mila euro che è quanto viene riconosciuto al Capo dello Stato.

Grossi tagli a beni e servizi - Dalle matite alla carta igienica arriva il nuovo taglio. Le amministrazioni pubbliche dovranno garantire risparmi per circa 800 milioni. Insomma bisogna tagliare la spesa "improduttiva" e aumentare i servizi.

Via gli enti inutili - Il primo a finire nel mirino è stato il Cnel ("le famiglie a casa si chiederanno come faremo ora senza il Cnel", ironizza Renzi). Ma sono moltissimi in Italia gli enti "sopprimibili". Ma il percorso non è semplice e i risparmi non sono certi. Anche perché normalmente il personale viene ricollocato sempre nella pubblica amministrazione.

Riduzione delle spese istituzionali - Oltre alla riforma del Senato il governo studia come ridurre le spese delle principali istituzioni: Palazzo Madama, Camera e Quirinale in testa. E anche se via via i tagli ci sono stati rimarrebbe un margine di circa 700 milioni ancora da risparmiare. L'invito di Renzi e' chiaramente "rispettoso" della loro autonomia.

Falcidiati i diplomatici - Si punta a tagliare gli stipendi ai diplomatici. Ma si annuncia battaglia: il sindacato dei diplomatici italiani (Sndmae) difende infatti la congruità dei propri stipendi.

Tagli alla sanità non lineari - Si torna a parlare degli tagli alla spesa farmaceutica in attesa della "panacea di tutti i mali": l'introduzione dei costi standard. Nel "Patto della salute" sono stati quantificati "10 miliardi di risparmi, non di tagli" precisa il ministro Lorenzin. E Renzi aggiunge: i tagli non saranno "lineari" e inoltre in prospettiva per la Sanità spenderemo di più.

Dieta anche per la Difesa - I tagli arriveranno. Ancora non è noto però se sarà depotenziato o meno il programma di acquisto degli F35.

Incentivi alle imprese - Si parla di riorganizzazione da tempo per gli aiuti alle imprese (il famoso dossier Giavazzi messo a punto durante il governo Monti). Gli imprenditori si dicono pronti anche a rinunciare in cambio di un taglio "congruo" al carico fiscale. L'Irap appunto. Si discute anche di accorpamenti per le camere di commercio.

Privatizzazioni per 12 miliardi l'anno - Il percorso è già avviato per Poste, Enav e Fincantieri. Ma potrebbe coinvolgere molto di più. A partire dalle quotate. Per l'anno in corso gli incassi dovrebbero arrivare a 12 miliardi. Dall'anno prossimo altrettanto dovrebbe andare a coprire il calo del debito pubblico.

Debiti della Pubblica Amministrazione - Si punta ad accelerare il pagamento dei debiti ed a introdurre un meccanismo per evitare che il debito nei confronti delle aziende si riformi. Dai loro pagamenti lo Stato incasserà un miliardo in più di Iva.