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Migranti, flusso record: lʼAustria blocca i treni in arrivo dallʼUngheria

Altra giornata segnata da migliaia di profughi in cerca di rifugio. Gli Stati Uniti annunciano che accoglieranno 10mila persone mentre la Polonia avrebbe abbandonato il fronte del no alla ripartizione delle quoteIl selfie di Angela Merkel con i rifugiati

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Non si ferma il flusso migratorio dei profughi che cercano rifugio in Europa. Sono decine di migliaia le persone che a piedi, a bordo di treni, o sui bus, sfidano barriere e piogge torrenziali, per raggiungere le loro terre promesse. Ma c'è anche chi prova a opporsi a tutto questo: l'Austria ha sospeso tutti i collegamenti con l'Ungheria, e Skopje sta valutando di costruire una barriera al confine con la Grecia, come Budapest ha fatto con la Serbia.

Al confine serbo-ungherese, sotto una pioggia battente, si è ulteriormente intensificato il flusso record di migranti e profughi: cercano in tutti i modi di entrare in Ungheria prima del 15 settembre, quando nel Paese entreranno in vigore norme più severe, che prevedono anche pene detentive per chi passa illegalmente la frontiera. Altre migliaia si preparano a entrare in Macedonia dalla Grecia, dopo che le autorità di Atene sono riuscite a registrare circa 17mila migranti che si trovavano sull'isola di Lesbo permettendogli di proseguire il loro viaggio in Europa. Le moltitudini sono dirette in Germania, Svezia e altri Paesi del nord Europa.

La Danimarca ha ripristinato i treni con la Germania, facendo sapere che non ostacolerà il passaggio dei migranti diretti in Svezia. E gli Usa si sono detti pronti ad accogliere 10mila profughi siriani nel prossimo anno. Intanto nell'Unione europea si cerca un accordo sulle quote obbligatorie per i ricollocamenti intra-Ue proposto da Jean Claude Juncker, in vista del consiglio Affari interni dei 28 di lunedì.

L'intesa, dopo il sostegno dell'Europarlamento e l'appoggio convinto di Parigi e Berlino, appare più vicina mentre il fronte del no avrebbe perso un pezzo importante. Secondo fonti comunitaria la Polonia sarebbe pronta ad accettare il sistema europeo di distribuzione per quote. Venerdì Jean Asselborn, in qualità di rappresentante della presidenza di turno della Ue, e il ministro degli esteri tedesco Frank-Walter Steinmeier si riuniranno a Praga con i loro omologhi del cosiddetto "gruppo di Visegrad" (Repubblica Ceca, Slovacchia, Polonia e Ungheria), tra i più contrari all'iniziativa della Commissione per cercare di convincerli. D'altra parte anche Bucarest ha ribadito la sua netta opposizione ad accogliere richiedenti asilo da altri Paesi Ue. Tra le varie leve che l'esecutivo europeo potrebbe decidere di manovrare per vincere le resistenze, anche la flessibilità al Patto di stabilità per le spese per profughi e migranti, sostenute dalle autorita' nazionali. Ufficialmente resta pero' una questione tutta da valutare e sulla quale per il momento Bruxelles non "vuole speculare".

Sui migranti in fuga, l'Isis ha scagliato il suo anatema: chi decide "volontariamente di abbandonare Darul-Islam (la casa dell'Islam) per recarsi nelle terre degli infedeli compie un grave e pericoloso peccato e mette a rischio la vita e le anime dei figli", hanno messo in guardia i jihadisti.

In Ungheria la situazione è drammatica. Il "campo di raccolta" di Rozske, al confine con la Serbia è "devastato" dopo le piogge e le tende sono immerse nel fango. Questa situazione avrebbe determinato la decisione della polizia di trasportare i profughi in "luoghi sicuri" affermano ancora i volontari. Almeno quattro autobus, tre minivan e altri mezzi sono arrivati alla stazione di Szeged assediata dai migranti in cerca di riparo da freddo e pioggia. Lo ha deciso la polizia: sui bus diretti verso l'Austria sono potuti salire a bordo anche i profughi non identificati. E' la prima volta che accade in settimane.