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Usa, staminali salva-embrione

Sì della Chiesa alle nuove tecniche

Finalmente scienza e fede potrebbero essere d'accordo sulla creazione di cellule staminali.

Sono state infatti scoperte negli Stati Uniti due tecniche di crezione di staminali che non prevedono la distruzione di embrioni umani. L'annuncio è stato dato dalla rivista scientifica "Nature" e dalla Chiesa arriva un primo sì.

Gli scienziati hanno raggiunto lo stesso risultato seguendo due tecniche diverse. La prima, realizzata dall'Advanced Cell Technology (Act) prevede il prelievo di una sola cellula da un embrione di topo all'inizio dello sviluppo. Poi da questa vengono ottenute cinque diverse linee di staminali capaci di trasformarsi in cellule nervose, ossee e del muscolo cardiaco.

Nel secondo caso i ricercatori del Massachussetts Institute of Technology (Mit), hanno preso ovuli in cui il Dna era stato rimosso e in ognuno è stato poi inserito il nucleo  preso da una cellula di topo, premurandosi però di disattivare il gene che permette l'adesione alle pareti dell'utero. Ma se lo studio dell'Act lascia ancora qualche perplessità ( si obbietta che in questa tecnica vengano selezionati geneticamenti embrione imprfetti), è soprattutto la ricerca del Mit a trovare consensi nella Chiesa:  il segreto è che adopera una forma modificata di clonazione terapeutica. Questo metodo, come fa notare William Hurlbut, membro del consiglio di bioetica istituito da Bush nel 2002,  porta alla creazione di una "entità non embrionica" e quindi "non crea un essere vivente".

La novità sta quindi nel fatto che fino ad oggi gli scienziati sono stati obbligati a sacrificare embrioni umani per poter coltivare cellule in grado di produrre qualsiasi tipo di tessuto e quindi poter così sconfiggere malattie come il diabete e il morbo di Parkinsons. Ed è proprio la distruzione di embrioni che da sempre ha scatenato le obiezioni e i dissensi dellla Chiesa e non solo. Negli Stati Uniti questo aspetto etico ha spinto l'amministrazione Bush a limitare i fondi per la ricerca pubblica. Questi nuovi metodi, invece, oltre a "strappare" un certo ottimismo nel mondo religioso, permetteranno anche di accedere ai fondi governativi.

Ottimismo anche in Italia
"Quelli ottenuti in laboratorio dagli scienziati americani sono risultati importanti e il comitato di bioetica deve valutarli a fondo prima di pronunciarsi. Le novità comunque mi sembrano rilevanti". Così  il professor Francesco D'Agostino, presidente onorario del Comitato nazionale per la bioetica e membro della Pontificia Accademia per la Vita, commenta gli sviluppi della tecnica di produzione delle cellule da embrioni destinati a non svilupparsi.