FOTO24 VIDEO24 Logo Mediaset ComingSoon.it Donne logo mastergame Grazia Meteo.it People sportmediaset_negative sportmediaset_positive TGCOM24 meteo.it
Podcast DirettaCanale 51
Temi del momento

Autorizza aborto, suora scomunicata

Suor Margaret McBrid, membro della commissione etica di un ospedale cattolico di Phoenix, è stata scomunicata e trasferita per aver autorizzato un aborto di una paziente gravemente malata.

L'intervento era stato ritenuto necessario dai medici per salvarle la vita, ma il comportamento della religiosa è stato duramente stigmatizzato dal vescovo Thomas Olmsted, capo della diocesi di Phoenix secondo cui un aborto non è ammissibile, in nessuna circostanza.

Tutto è avvenuto al St. Joseph's Hospital and Medical Center della città dell'Arizona. La decisione, oltre alla suora, ha coinvolto i medici della struttura e la paziente stessa. L'aborto si è reso necessario a causa delle gravi condizioni di salute della donna, ma l'interruzione di gravidanza non è piaciuta affatto al vescovo di Phoenix, che ha prontamente scomunicato e trasferito la religiosa, rea, a suo avviso, di aver avallato l'operazione.

In un comunicato, la diocesi ha spiegato che suor McBride è stata scomunicata perché "aveva una posizione di autorità nell'ospedale ed era frequentemente consultata su questioni etiche". "La suora ha dato il suo consenso sostenendo che l'aborto era moralmente accettabile secondo la dottrina della Chiesa, un fatto che lei stessa ha personalmente ammesso con il vescovo Olmsted", si legge ancora nel documento.

Insieme alla McBride sono state scomunicate "tutte le persone che all'ospedale hanno avuto un ruolo nell'aborto". Il St. Joseph è l'ospedale più antico e uno dei più importanti di Phoenix. La paziente era incinta all'undicesima settimana e soffriva di una malattia rara e potenzialmente letale, l'ipertensione polmonare, che può essere aggravata da una gravidanza. La malattia limita la capacita' del cuore e dei polmoni di funzionare normalmente. Quando è stato deciso di procedere all'aborto, le sue condizioni erano notevolmente peggiorate e il comitato etico dell'ospedale aveva giudicato necessario interrompere la gravidanza per salvarle la vita.