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India, chi sono i guerriglieri maoisti

Ventimila ribelli seminano il terrore nellʼOrissa ne "corridoio rosso" dallo Stato dellʼAndhra Pradesh fino al West Bengala e al Nepal. Odiati dalla gente, vogliono una società marxista

Dal Web

L'Orissa è uno stato federato dell'India orientale, con una popolazione di circa 37 milioni di abitanti.

La capitale dello stato è Bhubaneswar. Qui sono attivi circa 20mila guerriglieri maoisti, che rappresentano una delle principali sfide per la sicurezza interna dell'India. Occupano un "corridoio rosso" che si estende dallo Stato meridionale dell'Andhra Pradesh, attraversa il Chattisgarh, fino al West Bengala e al Nepal.

Secondo stime del governo, i ribelli comunisti sono presenti in un terzo dei 600 distretti indiani, in prevalenza campagne e foreste popolate da comunità tribali.

Odiati dalla gente, vogliono una società marxista
Nel 2009, l'anno più sanguinoso, i ribelli hanno lanciato oltre mille attacchi contro obiettivi governativi, uccidendo almeno 600 persone. Noti come "naxaliti" dall'insurrezione del 1967 a Naxalbari, Bengala Occidentale, rappresentano un movimento con diverse sfaccettature. L'ideologia marxista comunista a cui si ispirano continua a sedurre le masse agricole e le comunità tribali rimaste escluse dal boom economico.

Ma i sanguinosi attentati, le estorsioni e i rapimenti per finanziarsi li hanno confinati dietro un muro di ostilita' dell'opinione pubblica. In loro favore si sono tuttavia levate voci di intellettuali di sinistra come la scrittrice pacifista Arundhati Roy, che s'è detta pronta a mediare in un eventuale negoziato di pace coi ribelli. L'Orissa possiede il 70% delle riserve di bauxite, il 90% di quelle di cromo e di nickel e il 24% del carbone dell'intera nazione. Dietro la guerriglia maoista, secondo alcuni analisti, ci sarebbero i finanziamenti e le armi di Pechino.