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I nove italiani tenuti in ostaggio nel mondo

Fallito blitz in Nigeria, cʼè anche un precedente in Afghanistan dove un agente del Sismi venne ferito durante un altro blitz. Morì pochi giorni dopo

Ap/Lapresse

Dopo l'uccisione di tgcom24. mediaset. it/mondo/articoli/1039468/fallito-blitz-delle-teste-di-cuoio-in-nigeria-ucciso-lostaggio-italiano-franco-lamolinara. shtml">Franco Lamolinara in Nigeria sono ora nove gli italiani tenuti in ostaggio nel mondo da gruppi terroristici, pirati o banditi. Prima del fallito blitz, c'è stato un altro triste precedente della morte di un italiano in un'operazione che ha visto coinvolte truppe di Londra: in Afghanistan il 24 settembre 2007, l'agente del Sismi Lorenzo D'Auria venne gravemente ferito durante un altro blitz. Morì pochi giorni dopo.

Ecco chi sono i nostri connazionali rapiti:
- febbraio 2011: Maria Sandra Mariani, turista fiorentina di 53 anni, viene sequestrata in un villaggio turistico del Sahara algerino.

- ottobre 2010: Bruno Pellizzari viene rapito al largo della costa della Tanzania con la compagna sudafricana Deborah Clitz, probabilmente dai pirati somali.

- ottobre 2011: Alessandra Urru, 29enne sarda cooperante del Cisp (Comitato italiano sviluppo dei popoli) viene sequestrata a Tinduf, in Algeria, nel campo Rabboni del Fronte Pelisario.

- dicembre 2011: sequestrato al largo delle coste dell'Oman il mercantile italiano Enrico Ievoli con a bordo 18 persone tra cui sei italiani.

Fallito blitz, il precedente in Afghanistan
Il maresciallo capo Lorenzo D'Auria, 33 anni, nato in Emilia Romagna da una famiglia di origini campane, insieme ad un altro sottufficiale del Sismi e ad un loro collaboratore afghano, era stato rapito sabato 22 settembre 2007 in Afghanistan, nei pressi di Shindand, area posta sotto la competenza italiana nell'ambito del contingente Isaf della Nato. In seguito gli ostaggi erano stati condotti a sud, nella provincia di Farah. L'operazione di salvataggio scattò all'alba del 24 settembre. Mentre i commandos italiani avevano bonificato il 'covo', quelli inglesi avevano attaccano il convoglio di veicoli con cui gli ostaggi venivano spostati. Nell'operazione, sia i due agenti segreti che il cittadino afghano, rinchiusi nei bagagliai delle vetture, erano stati feriti. D'Auria mortalmente. All'epoca non venne chiarito se i colpi erano stati esplosi dai carcerieri (come sostiene il comando della missione Isaf) o dal fuoco amico britannico.