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Marò, il capo della Corte Suprema indiana esaminerà il ricorso dell'Italia

La prima udienza lunedì sarà monopolizzata dallʼintervento dellʼavvocato Mukul Rohatgi che illustrerà il contenuto della "petition" e solleciterà la Corte a prendere iniziative concrete per sbloccare la situazione

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Il presidente della Corte Suprema indiana esaminerà, a partire da lunedì, il ricorso presentato dall'ambasciatore d'Italia, Daniele Mancini, a nome dei due marò, per sbloccare il processo che li vede coinvolti. Lo si è appreso da fonti giudiziarie indiane. La prima udienza sarà monopolizzata dall'intervento dell'avvocato Mukul Rohatgi che illustrerà il contenuto della "petition" e solleciterà la Corte a prendere iniziative concrete.

Questo perché dopo un anno dalla sentenza in cui il massimo tribunale indicava contenuti, modi e tempi delle indagini e del processo, nulla è stato fatto. E anche perché l'accusa, attraverso la polizia investigativa Nia, ha cercato di far trasferire la tutela dei due marò ad una Corte speciale antiterrorismo, in base a una Legge per la repressione della pirateria marittima (SUA Act).

Molto probabilmente l'udienza di lunedì sarà seguita da una seconda, in cui la parola passerà al rappresentante dello Stato indiano, che dovrà presentare le sue controdeduzioni. Quindi il giudice Sathasivam potrà decidere il da farsi.

De Mistura partito da New Delhi per Roma - L'inviato del governo italiano per la vicenda dei marò, Staffan de Mistura, è partito da New Delhi diretto a Roma, dove avrà consultazioni a livello governativo e parlamentare. De Mistura, che era giunto in India il 7 gennaio, ha lasciato Delhi alle 10.35 locali, e dopo uno scalo a Dubai, rientrerà a Roma nel tardo pomeriggio. A quanto risulta, l'inviato vedrà i principali ministri coinvolti negli sforzi per riportare in Italia Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, e quindi riferirà sulla sua missione davanti alla Commissioni per i diritti umani, Esteri e Difesa del Parlamento.