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Usa, sviluppato un chip biodegradabile in legno per computer pi� "verdi"

Un gruppo di ricercatori americani ha messo a punto un dispositivo organico in grado di fungere da fertilizzante naturale se lasciato nel terreno

Quella dei rifiuti elettronici � un'autentica "piaga" per l'ambiente: secondo dati dell'Onu, nel 2014 sono state prodotte circa 41,8 milioni di tonnellate di e-waste. Una soluzione per ridurre, almeno in parte, l'impatto dell'elettronica di consumo arriva da un gruppo di ricercatori della University of Wisconsin-Madison ha infatti realizzato un chip per computer biodegradabile composto quasi interamente in legno. Lo studio � stato pubblicato sulla rivista Nature.

Nanofibrille di cellulosa - A differenza delle componenti tradizionale di un computer, il cui substrato � fatto di materiale inorganico e inquinante, il chip dell'universit� del Wisconsin-Madison � composto da nanofibrille di cellulosa. Si tratta di un materiale ligneo, completamente biodegradabile, che rispetto ad altri polimeri ha un coefficiente di espansione termica pi� basso. Per migliorare le prestazioni, gli scienziati hanno utilizzato un rivestimento epossidico per proteggere le nanofibrille dall'umidit� e dall'erosione.

"Possono essere lasciati in un bosco" - La maggior parte del materiale utilizzato per realizzare un chip funge solo da supporto" spiega Zhenqiang "Jack" Ma, uno degli autori della ricerca. E aggiunge: "Il resto occupa solo un paio di micrometri e i nostri chip sono cos� sicuri da poter essere lasciati in un bosco a degradarsi insieme ai funghi, come se fossero fertilizzanti naturali".

Microprocessori a impatto zero - Mentre le componenti elettroniche inorganiche produrrebbero, se smaltite impropriamente, rifiuti ad alta tossicit�, i microprocessori in cellulosa riducono notevolmente l'impatto ambientale. Le nanofibrille di cellulosa sono infatti facilmente reperibili in natura e consentono anche di abbassare i costi di produzione.