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Il principe Alberto di Monaco: "Bene Draghi e il suo ministero per la Transizione ecologica"

A Radio Monte Carlo: “Accolgo con grande entusiasmo e gioia la decisione presa dal governo italiano di farne una questione importante nella sua politica” 

Radio Monte Carlo – che da sempre affronta, nei suoi programmi, tematiche legate all’ambiente – ha dedicato alla Giornata Mondiale della Terra l’intera programmazione della giornata di giovedì. Ecco l'intervista esclusiva che il Principe Alberto II di Monaco ha rilasciato ai microfoni dell’emittente.

La Giornata Mondiale per la Terra è l’occasione per dare nuovamente voce al messaggio di non rallentare il processo per un cambiamento radicale, che è necessario. A suo avviso, i governi, le aziende, l’umanità intera hanno preso coscienza dell’urgenza della situazione?
Si, la presa di coscienza c’è stata e si è rafforzata in questi ultimi anni. Ma assistiamo tutti i giorni alla degradazione degli ecosistemi e dell’ambiente legati all’inquinamento oppure alla scomparsa delle specie, o ancora al cambiamento climatico, alla sovrapproduzione di certe risorse. E nel corso della pandemia, ci siamo resi conto quanto sia non solo importante, ma fondamentale. Noi, non possiamo essere dissociati dalla natura, noi dipendiamo dalla natura. Quindi pensiamo a creare e a rafforzare questo legame tra salute del pianeta e salute umana.
Credo che di fronte a ogni crisi ci siano dei lati positivi, e allora approfittiamo di questa occasione unica che ci viene data, perché grazie alla transizione energetica, come anche all’utilizzo della scienza e della tecnologia, le soluzioni ci sono. Se il pianeta è in buona salute, anche noi saremo in buona salute.
 

Abbiamo ancora la possibilità di uscirne, di risolvere, o siamo già nell’irreversibilità, come sostengono alcuni scienziati?
Ovviamente abbiamo meno tempo rispetto al passato, quando si sarebbe potuto fare di più. È ancora tempo, ma ce ne resta davvero molto poco e perciò bisogna agire in concertazione non solo con gli scienziati, ma tutti insieme, con le organizzazioni internazionali, il mondo economico, i decisori politici, la società civile.
È solo operando tutti insieme che si possono trovare le soluzioni migliori.
Aiutare l’ambiente non significa sacrificare l’economia, al contrario. Anche con l’economia blu e verde si possono creare milioni di posti di lavoro. Quindi, bisogna smetterla di opporsi ad entrambe. C’è un modello economico tradizionale che chiaramente non funziona più ed è vero che ci vogliono coraggio, una certa visione e fiducia per poter andare in una direzione che non è quella a cui siamo abituati, ma che credo sia l’unica che ci permetterà di immaginare un avvenire possibile per il nostro pianeta e per le generazioni future.
 
La sua Fondazione opera in tutto il mondo per progetti a favore dell’ambiente e ha una filiale anche in Italia. Nel programma del nuovo Capo del Governo italiano, Mario Draghi, la transizione ecologica è tra le priorità. Secondo la sua esperienza internazionale, perché questa è un'opportunità che va incoraggiata per l'Italia e per tutti gli italiani?
Accolgo con grande entusiasmo e gioia la decisione presa dal governo del Sig. Mario Draghi, di fare della transizione ecologica una questione importante nella sua politica. Credo che anche altri Paesi dovrebbero ispirarsi.  E’ anche quello che cerchiamo di fare, cioè che Paesi grandi e piccoli, aderiscano a questo principio di buona governance in materia di ambiente, ma anche di transizione ecologica ed energetica, che vanno di pari passo. 
Ed è estremamente importante farlo al più presto, perché c’è una grande aspettativa per accelerare questa transizione. Credo quindi, che sia non solo un segnale forte che l’Italia dà a livello internazionale, ma anche un modo, e lo spero, per meglio organizzare ciò che viene attuato sul piano nazionale. Sono certo che questa sarà la direzione giusta e non possiamo che rallegrarcene.
 
A livello internazionale, il 2021 ha tanti appuntamenti importanti in agenda che riunirà i Paesi del mondo, ci sono anche gli Stati Uniti. Quali sono le sue aspettative e si sente ottimista?
Senza dubbio il 2021 è un anno molto importante. Mi riferisco alla COP 15, la grande conferenza sulla biodiversità che si svolgerà a Kunming in Cina. Alla COP 26, sul cambiamento climatico in programma a Glasgow, in Scozia. E al congresso mondiale dell’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura in Francia.
Ma oltre a questi grandi appuntamenti e in occasione della giornata mondiale della Terra, è altrettanto importante dire che c’è l’impegno dei Paesi, e che grandi Paesi come gli Stati Uniti tornano sulla scena per la lotta al cambiamento climatico e con l’importante decisione del Presidente Biden di aderire all’accordo di Parigi. 
Spero che il 2021 e nel momento in cui usciremo dalla crisi, sarà il punto di partenza per una migliore considerazione della natura e del pianeta in generale.
 
Lei ha fatto del Principato di Monaco un esempio nella transizione ecologica. Quali sono i principali cambiamenti attualmente in corso e i progetti futuri?
Continuiamo a lavorare, come facciamo già da molto tempo, sulla transizione energetica e nel portare sempre di più tutto il settore dei trasporti ad una mobilità elettrica ed ibrida. E perché no, forse in futuro, anche a idrogeno.
Stiamo anche eliminando progressivamente in tutti gli immobili del Principato, e finiremo entro la fine del 2022, gli impianti di riscaldamento a gasolio, per privilegiare sempre di più le pompe di calore elettriche, che utilizzano la differenza di temperatura dell’acqua di mare. E impieghiamo sempre di più anche l’energia solare.
La finalità di tutto ciò è ovviamente rispettare i nostri obiettivi, che sono la neutralità carbonica per il 2050, ma già per il 2030 la riduzione del 55% delle nostre emissioni di gas a effetto serra. E ringrazio coloro che vi partecipano e mettono tutto questo in opera.

 

Ogni volta che è venuto in Italia, lei è stato accolto con grande affetto e amicizia. C’è grande cooperazione e cordialità tra le istituzioni, governo italiano e governo monegasco. Quando tornerà in Italia?
Spero di tornare presto! (lo dice in italiano).
Mi è stato possibile andarci qualche mese fa, non ho mai completamente abbandonato l’Italia. Ci sono stato spesso e non solo nei comuni vicini, ma anche in tutti quei luoghi dove la mia famiglia e il Principato hanno una parte della loro storia da condividere. E aspetto con impazienza il momento di tornare per incontrare i nostri amici Italiani.
 

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