Tonfo a Wall Street, anche le asiatiche chiudono in rosso
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Le Borse europee hanno perso 240 miliardi di capitalizzazione in una sola seduta. E' la perdita virtuale basata sul calcolo della capitalizzazione delle borse del Vecchio Continente. Con i timori per la variante Delta del Covid-19, il calo del greggio per le possibili nuove restrizioni e il rischio di una fuga in avanti dell'inflazione, Milano ha ceduto il 3,34% a 23.965 punti, Parigi il 2,54% a 6.295 punti e Londra il 2,34% a 6.844 punti.
Spaventate da una possibile frenata della ripresa, le Borse affondano in tutto il mondo. Chiudono in rosso le asiatiche, tonfo anche a Wall Street, con perdite dell'ordine del 2%, e rendimenti sui Treasury a 10 anni scesi ai minimi da febbraio all'1,18% con la corsa degli investitori verso beni rifugio. I timori legati al Covid pesano anche sul petrolio dopo l'accordo all'Opec+ per un aumento della produzione. Le quotazioni del greggio chiudono a New York in calo del 7,5% a 66,42 dollari.
A preoccupare poi è l'inflazione, che da mesi agita gli investitori. "L'aumento dei prezzi era atteso e sarà temporaneo. Restiamo comunque vigili", afferma il presidente americano Joe Biden nel tentativo di rassicurare gli animi e spianare la strada alla sua agenda economica, che vede proprio nell'inflazione uno degli ostacoli da superare. I repubblicani ritengono infatti che le misure che Biden intende varare per spingere l'economia abbiano come unico risultato quello di far salire i prezzi, creando di fatto una spirale negativa dannosa per la ripresa. Il timore è che una corsa dei prezzi possa spingere la Fed a una stretta prima del previsto, cogliendo di sorpresa i mercati finanziari e l'economia.
"La Fed è indipendente, l'ho detto a Powell quando ci siamo incontrati di recente. Deve prendere le misure che ritiene necessarie per sostenere una ripresa forte e duratura", ha aggiunto Biden chiarendo così che non intende interferire con le decisioni della banca centrale. Su Powell l'attenzione è alta non solo per le prossime mosse della Fed: il suo mandato scade nel febbraio del 2022 e, dietro le quinte, è già iniziato il dibattito su chi potrebbe sostituirlo. Si tratta di una decisione delicata soprattutto in un momento in cui la Fed è ancora impegnata in prima linea per l'economia.
Gli investitori alla finestra guardano alla Fed ma anche alla Bce, e soprattutto guardano all'andamento dei contagi per il Covid, in aumento deciso in tutto il mondo tanto da far temere nuove chiusure. A pagare il prezzo più salato sono così i titoli legati al turismo e all'intrattenimento. Le compagnie aree da Lufthansa a Delta accusano forti perdite, così come il gigante delle sale cinematografiche AMC che arriva a perdere oltre il 10%. E la correzione in corso sui mercati mondiali è, secondo alcuni osservatori, solo l'inizio.