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Chan-Hyo Bae da MC2 Gallery Milano

mc2gallery (Via Malaga 4 - Milano citofono 72) apre la stagione espositiva con la mostra di Chan-Hyo Bae, artista nato in Sud Corea, a Busan, nel 1975. Vive e lavora a Londra: come immigrato quindi, nella serie “Existing in Costume”, si traveste con costumi dʼepoca e fotografa se stesso come membro (femminile) di una aristocrazia del XIII/XIX secolo inglese di fantasia o re-interpreta le favole più famose occidentali. I suoi autoritratti imitano le monarche inglesi e sono un lavoro sull'identità, il potere, la razza e la distinzione di classe. Chan-Hyo Bae vuole scardinare i pregiudizi della cultura occidentale verso le altre culture: fin da bambini siamo abituati, attraverso le fiabe a individuare ruoli predefiniti, tra “vincitori” e vinti, buoni e cattivi, vinti e dominatori. Chan-Hyo Bae, attraverso il suo essere asiatico, crea un cortocircuito nel riconoscimento dei protagonisti a partire dalle fiabe più note (Cinderella o La bella la e la bestia). “Il tentativo di diventare British è per me come un bambino che cerca di vestirsi come un adulto”, dice. Chan-Hyo Bae cerca di diventare British proprio come un bambino finge di essere sua madre, di vestire i suoi abiti, usando i suoi cosmetici. Anche se i vestiti della madre non sono adatti per un bambino, lui cerca di esprimere la sua esistenza come unʼaltra persona. Una forte affermazione di identità, per chi da immigrato cerca una prova del proprio esistere nel mondo con il tentativo di essere accettato da una cultura che non gli appartiene. Un lavoro estetico e divertente che nasconde profondità e tematiche forti, sussurrate e nascoste dietro il trucco dei perfetti set che Chan-Hyo ricrea per i suoi scatti


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Chan-Hyo Bae da MC2 Gallery Milano

mc2gallery (Via Malaga 4 - Milano citofono 72) apre la stagione espositiva con la mostra di Chan-Hyo Bae, artista nato in Sud Corea, a Busan, nel 1975. Vive e lavora a Londra: come immigrato quindi, nella serie “Existing in Costume”, si traveste con costumi d'epoca e fotografa se stesso come membro (femminile) di una aristocrazia del XIII/XIX secolo inglese di fantasia o re-interpreta le favole più famose occidentali. I suoi autoritratti imitano le monarche inglesi e sono un lavoro sull'identità, il potere, la razza e la distinzione di classe. Chan-Hyo Bae vuole scardinare i pregiudizi della cultura occidentale verso le altre culture: fin da bambini siamo abituati, attraverso le fiabe a individuare ruoli predefiniti, tra “vincitori” e vinti, buoni e cattivi, vinti e dominatori. Chan-Hyo Bae, attraverso il suo essere asiatico, crea un cortocircuito nel riconoscimento dei protagonisti a partire dalle fiabe più note (Cinderella o La bella la e la bestia). “Il tentativo di diventare British è per me come un bambino che cerca di vestirsi come un adulto”, dice. Chan-Hyo Bae cerca di diventare British proprio come un bambino finge di essere sua madre, di vestire i suoi abiti, usando i suoi cosmetici. Anche se i vestiti della madre non sono adatti per un bambino, lui cerca di esprimere la sua esistenza come un'altra persona. Una forte affermazione di identità, per chi da immigrato cerca una prova del proprio esistere nel mondo con il tentativo di essere accettato da una cultura che non gli appartiene. Un lavoro estetico e divertente che nasconde profondità e tematiche forti, sussurrate e nascoste dietro il trucco dei perfetti set che Chan-Hyo ricrea per i suoi scatti


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