Furto di gioielli del Maharaja a Venezia, a colpire fu una banda di croati e serbi
Identificati gli autori del colpo, sarebbero stati aiutati da una "talpa"
Dietro il clamoroso furto di gioielli della collezione Al Thani compiuto il 3 gennaio a Palazzo Ducale, a Venezia, durante la mostra "Tesori dei Moghul e dei Maharaja", ci sarebbe una banda di croati e serbi. Gli autori del colpo sono stati identificati dagli investigatori, dopo mesi di indagini condotte nel silenzio più assoluto. La banda avrebbe agito con l'aiuto di una "talpa" interna.
I sospetti di una "talpa" - I malviventi, specializzati in furti di preziosi e probabilmente con precedenti simili sia in Italia che all'estero, avrebbero le ore contate. Come appurato già dai primi accertamenti, avrebbero goduto di un aiuto interno, una "talpa" che ha aperto la teca contenente una coppia di orecchini e una spilla in diamanti, oro e platino, permettendo poi ai criminali di fuggire indisturbati col bottino ben prima che scattasse l'allarme.
La fuga nella sala piena di visitatori - Una precisione cronometrica che ha sempre fatto puntare il dito degli investigatori anche contro qualcuno "all'interno" della mostra, considerato che il sistema d'allarme fornito dagli organizzatori della rassegna era considerato all'avanguardia e messo a punto dallo stesso collezionista. Dopo aver arraffato i preziosi, gli autori del furto riuscirono a sfuggire lasciando la sala già affollata di turisti. Si tratterebbe di un'azione eseguita su commissione, anche se i gioielli, proprio perché famosi, sono ritenuti difficilmente piazzabili sul mercato illegale, pur se ridotti a semplici gemme.
Quanto inserito fra l'1.00 e le 8.00 verrà moderato a partire dalle ore 8.00
Nessun commento
Metti il tuo like ad un commento
Grazie per il tuo commento
Sarà pubblicato al più presto sul nostro sito, dopo essere stato visionato dalla redazione
Grazie per il tuo commento
Il commento verrà postato sulla tua timeline Facebook
Regole per i commenti
I commenti in questa pagina vengono controllati
Ti invitiamo ad utilizzare un linguaggio rispettoso e non offensivo, anche per le critiche più aspre
In particolare, durante l'azione di monitoraggio, ci riserviamo il diritto di rimuovere i commenti che:
- Non siano pertinenti ai temi trattati nel sito web e nel programma TV
- Abbiano contenuti volgari, osceni o violenti
- Siano intimidatori o diffamanti verso persone, altri utenti, istituzioni e religioni
- Più in generale violino i diritti di terzi
- Promuovano attività illegali
- Promuovano prodotti o servizi commerciali