Grave maghrebino intossicato a Milano: non preparava un attacco chimico
A portare al ricovero dellʼuomo in gravi condizioni sarebbe stato lʼuso di una sostanza di cui è vietata la vendita: così, dopo le prime voci circolate su unʼipotesi terrorismo, questa pista è scemata

Il cittadino straniero ricoverato a Milano con sintomi da avvelenamento causato da sostanze sospette non stava preparando un attacco chimico, come inizialmente ipotizzato. Al centro dell'episodio un egiziano finito in ospedale a metà dicembre in gravi condizioni. Da quanto si è saputo, i riscontri di investigatori e inquirenti dell'antiterrorismo milanese hanno dato esiti negativi in relazione a scenari di preparazione di attentati chimici o atti di terrorismo. Esclusi anche legami con gruppi di estremisti islamici.
In un primo momento si era fatta strada l'idea che dietro il caso del maghrebino ricoverato ci sia un vero e proprio giallo legato al mondo del terrorismo.
Terrorismo, la polizia: possibili attentati tra il 2 e il 6 gennaio
Secondo quanto trapelato dal riserbo degli inquirenti, la morte di Anis Amri, il presunto responsabile della strage di Berlino ucciso in un conflitto a fuoco con la polizia a Sesto San Giovanni, potrebbe determinare un'accelerazione nei propositi di uno o più estremisti, intenzionati, secondo alcuni alert, a compiere un'operazione proprio in questa settimana semifestiva.
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