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Massimo Rendina, morto lo storico partigiano che lottò contro il nazifascismo

Il veneziano 95enne è stato vice-presidente dellʼAnpi. Ha combattuto per la liberazione a Torino. Lo zio, Roberto, venne ucciso alle Fosse Ardeatine

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E' morto Massimo Rendina, storico partigiano, vice-presidente dell'Anpi, che a gennaio aveva compiuto 95 anni. Nato a Venezia il 4 gennaio 1920, Rendina militò prima nella 19esima brigata Giambone Garibaldi, con funzione di capo di Stato Maggiore, e successivamente nella 103esima brigata Nannetti della prima divisione Garibaldi, della quale fu prima comandante e poi capo di Stato Maggiore. Ha preso parte alla liberazione di Torino ed è stato ferito in guerra.

Massimo Rendina, morto lo storico partigiano che lottò contro il nazifascismo

Lo zio di Massimo, Roberto Rendina fu ucciso alle Fosse Ardeatine a Roma. Riconosciuto Partigiano combattente dal 1 novembre del '43 alla fine della liberazione dell'Italia dal nazifascismo.

Massimo Rendina è stato anche direttore del primo telegiornale della Rai, docente di storia della comunicazione e membro del Comitato scientifico dell'Istituto Luigi Sturzo per le ricerche storiche sulla Resistenza.

E' stato, inoltre, l'ideatore della Casa della Memoria e della Storia, inaugurata dalla giunta Veltroni nel 2006. Nel 1995 ha pubblicato per gli Editori Riuniti, il "Dizionario della Resistenza italiana, e Italia 1943-45. Guerra civile o Resistenza?".